Oggi sciopero degli insegnanti: prevista un'alta adesione anche in Trentino: ecco le ragioni dell'agitazione
Tutte le sigle sindacali del comparto unite nella protesta contro il decreto PNRR 2, che cambia le regole del reclutamento e introduce la formazione continua del corpo docente
TRENTO. E' sciopero nazionale della scuola oggi 30 maggio.
A scendere in piazza sono praticamente tutte le sigle sindacali: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief.
Per la manifestazione nazionale è previsto l'arrivo di un centinaio di pullman da tutta Italia a Roma, dove a piazza Santi Apostoli si terrà un presidio a partire dalle ore 10. A Trento i sindacati si ritrovano alle 10 davanti al palazzo della Regione. Gli organizzatori si aspettano un'alta partecipazione alla protesta.
"Lo sciopero avà una alta adesione perchè le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanzata con il taglio degli organici. In più si umiliano i precari con un nuovo sistama di reclutamento e gli si nega l'abilitazione. Un intervento da respingere, che io non chiamo nemmeno la riforma. Viene tradito il Patto per la scuola. Il contratto poi è scaduto da tre anni e ci aspettiamo un investimento serio per il rinnovo contrattuale: le risorse stanziate non bastano anche dato l'impegno della scuola tutta negli anni della pandemia. Evidenziamo l'inadeguatezza del governo rispetto alle esigenze della scuola", dice Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil.
I sindacati contestano in particolare il decreto dello scorso aprile “PNRR 2”, che nell’ambito del Piano di Resilienza, intende cambiare sia le modalità di accesso all’insegnamento (i giovani laureati dovranno fare un tirocinio, e corsi professionali per 60 crediti, prima di fare i concorsi), sia la formazione continua degli insegnanti con obbligo di corsi di aggiornamento.
Contrario allo sciopero il sindacato Anp dei presidi.
Ma Pino Turi della Uil parla di uno scenari agitato. "Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata. In molte realtà si stanno organizzando manifestazioni di protesta. La piazza di Roma sarà solo il megafono di una mobilitazione che i sindacati unitariamente hanno organizzato e che i lavoratori stanno animando e facendo propria. Se le notizie che ci giungono saranno confermate, saranno loro i protagonisti".