Val di Non / L'omicidio

L'uccisione di Fausto Iob, si cercano nuove tracce grazie ai rilievi e alle analisi dei carabinieri del Ris

I militari giunti in Trentino da Parma esamineranno in particolare i mezzi di trasporto di David Dallago, il boscaiolo 37enne di Mollaro arrestato come presunto autore del delitto e ora in carcere a Spini di Gardolo. L'obiettivo degli inquirenti è ricostruire con precisione la dinamica del tragico fatto

RICOSTRUZIONE Fausto Iob sarebbe stato ancora vivo quando fu gettato nel lago
RETROSCENA Iob aveva aiutato Dallago a ottenere un lavoro di esbosco per il Comune
VIDEO I 15 giorni che hanno sconvolto la Val di Non
L'ARRESTO Si chiama David Dallago il boscaiolo sospettato dell'omicidio di Fausto Iob
LE INDAGINI Diciotto colpi sulla nuca: così è stato ucciso Fausto Iob
LA TRAGEDIA Trovato morto nel lago il custode dell'orso di San Romedio

 

di Leonardo Pontalti

TRENTO. I militari del Ris di Parma passeranno al setaccio la quotidianità, lavorativa e non, di David Dallago. In cerca di tracce che possano fornire conferme agli inquirenti - convinti che il responsabile dell'uccisione di Fausto Iob sia proprio il boscaiolo trentasettenne di Mollaro - o che al contrario lo scagionino. I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche dunque saranno in valle di Non, ma non per semplici attività di indagine fatte di raccolta di campioni e oggetti personali. Cureranno, su delega dalla procura, anche un accertamento tecnico irripetibile sui mezzi nella disponibilità di Dallago: due autovetture e un mezzo agricolo con il relativo rimorchio.

Una perizia alla quale potranno prendere parte sia la difesa di Dallago, che potrà nominare un proprio consulente, che la famiglia del povero Iob.

I figli del forestale, Davide e Valentino, si sono infatti affidati a rispettivi legali, Danilo Pezzi e Paolo Mazzoni. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, lo scorso 2 giugno Dallago avrebbe caricato sul rimorchio legname che non avrebbe potuto portarsi via. Era la Festa della Repubblica e Fausto Iob quel giovedì non era in servizio, ma avrebbe incontrato casualmente il boscaiolo.

Secondo l'accusa Iob avrebbe scoperto allora il possibile furto di legna, innescando le reazioni successive.

L'ipotesi attualmente ritenuta valida dai carabinieri e dalla pm Licia Scagliarini è che Dallago, possa aver temuto di subire un danno inaccettabile non solo dal punto di vista economico ma soprattutto della reputazione. Decidendo così di incontrare Iob la mattinata successiva. A confermarlo sono le posizioni dei telefoni cellulari di Dallago e Iob, accertate e ricostruite grazie a un software di ultima generazione che la procura ha potuto impiegare per la prima volta in occasione di questo tragico evento, la cui dinamica è ancora da ricostruire.

Secondo la difesa, infatti, «il quadro indiziario è ancora tutt'altro che chiaro», ha spiegato la legale di Dallago, Angelica Domenichelli, che ha incontrato il suo assistito in carcere anche giovedì, dopo un primo incontro martedì: «Chiederemo che il mio assistito possa essere sentito, anche se non nell'immediato», ha precisato Domenichelli che in questi giorni sta facendo da tramite tra il trentasettenne e la sua famiglia: «Vado a fare visita quotidianamente alla moglie e alla figlia, a cui il mio assistito pensa costantemente con preoccupazione».

Per l'accusa, invece, le prove sono pesanti: il Ris dovrà anche verificare la presenza di elementi anomali all'interno di una delle due vetture di Dallago, quella che il boscaiolo avrebbe pulito con la candeggina in tutta fretta dopo il ritrovamento del cadavere di Iob nel lago e dopo che i carabinieri lo avevano sentito unicamente come persona che aveva rapporti costanti con la vittima.

Riguardo alla possibilità, infine, che Iob possa essere stato spostato dopo aver ricevuto i diciotto colpi in testa, per essere gettato in acqua ancora agonizzante, resta ancora da comprendere come questo spostamento sia stato portato a termine dal responsabile dell'aggressione rivelatasi poi mortale.

Lo stato in cui sono stati ritrovati i vestiti del cinquantanovenne custode forestale fanno pensare che non sia stato trascinato sul terreno. Il sospetto è che possa essere stato invece caricato su un mezzo. Al momento non è possibile escludere neppure che il responsabile dell'uccisione di Iob abbia potuto contare su un complice, anche se non vi sono elementi che permettano di ritenere questa più di una semplice ipotesi.

Nel frattempo, i figli di Fausto Iob Davide e Valentino, attraverso i loro legali, chiedono che in questo momento il loro grande dolore venga rispettato e confidano nell'operato della magistratura.

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