Provincia, via libera alla stabilizzazione degli insegnanti di sostegno
Il ddl approvato dal consiglio (proposto da Vanessa Masè) dispone anche l'abolizione degli ambiti territoriali per i docenti. L'assessore Bisesti: "Fondamentale agire per tempo in vista dell'inizio del prossimo anno scolastico per stabilizzare chi si occupa principalmente degli studenti che necessitano di più attenzione"
TRENTO. Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato con 28 voti favorevoli ed il solo voto contrario di Ugo Rossi (Azione), il ddl 11 proposto da Vanessa Masè (La Civica) che abroga l'articolo della legge sulla scuola che prevede gli ambiti territoriali per i docenti.
La norma venne introdotta nella legge provinciale del 2015 recependo quella della "Buona scuola" renziana nazionale che non è mai stata applicata.
L'assessore Bisesti, inoltre, ha presentato due emendamenti che hanno l'obiettivo di stabilizzare i docenti di sostegno e di evitare "buchi" negli organici di ruolo entro l'inizio della scuola.
Una riforma recepita in Trentino con una norma composta da 100 articoli ma - ha sostentuo l'ex presidente della Provincia Rossi - tutto venne banalizzato collegandolo pretestuosamente alle polemiche sulla "Buona scuola" di Renzi. In questa legge, ha ricordato Rossi, c'era anche l'aspetto linguistico e anche questo venne tradotto, da chi pensa che la scuola sia fatta per gli insegnanti e non per gli studenti, nel "trilinguismo di Rossi".
Una definizione che fu sufficiente a suscitare un moto di protesta capace di convincere non solo l'opposizione, ma anche parte della maggioranza facendo passare l'idea che il trilinguismo era una cosa negativa. Il tema dell'importanza dell'educazione linguistica oggi è finito nel dimenticatoio, ha detto l'ex presidente, consegnando la vittoria a chi si oppone sempre alle innovazioni.
Bisesti, esprime soddisfazione per l'approvazione. Vengono infatti estese agli insegnanti inseriti in terza fascia le graduatorie di istituto della provincia di Trento.
Si tratta in particolare di docenti non abilitati ma in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno, con la possibilità di assunzione in ruolo sui posti vacanti residui negli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024, dopo il superamento di un anno di prova e formazione.
"Agire per tempo in vista dell'inizio del prossimo anno scolastico, per stabilizzare chi nelle nostre scuole si occupa principalmente degli studenti che necessitano di più attenzione è fondamentale, per garantire ai ragazzi e alle loro famiglie la massima attenzione possibile: per questo sono davvero soddisfatto. Il DDL 111 ha inoltre abrogato gli ambiti territoriali e la chiamata diretta, aprendo la strada ad altre misure, già approvate o in corso di studio, atte ad implementare la continuità didattica", commenta Bisesti.