Marmolada, migliora la ragazza di Pergine ricoverata al Santa Chiara
Laura Sartori dovrebbe presto essere trasferita dalla terapia intensiva al reparto di ortopedia. Domenica sul ghiacciaio era con Davide Carnielli, il trentenne di Fornace che viene curato in rianimazione a Treviso
LE CURE Davide Carnielli ricoverato a Treviso, seguito da due team di chirurghi
IL DOLORE Levico, lacrime per Liliana Bertoldi: "Lascia un vuoto incolmabile"
TRENTO. In Trentino il grande dolore per la tragedia e le vittime in Marmolada è appesantito dalla perdita di una persona che qui viveva ed era molto nota: Liliana Bertoldi, 58 anni, di Levico, che figura fra i sei morti identificati.
All'ospedale di Treviso due team di chirurghi stanno seguendo la complessa situazione clinica di Davide Carnielli, 30 anni, di Fornace, che viene curato in terapia intensiva.
Intanto, nel reparto di rianimazione del Santa Chiara ora resta ricoverata una sola dei feriti nel crollo del ghiacciaio: Laura Sartori, 29 anni di Pergine. Ma anche per lei il trasferimento dovrebbe essere questione di ore. «Servono ancora alcuni esami per essere assolutamente sicuri - spiega il papà Mario - e poi Laura dovrebbe essere dimessa dalla terapia intensiva».
La sua destinazione dovrebbe essere il reparto di ortopedia dove è ricoverato anche Giuseppe Spinelli, 30 anni anche lui di Pergine.
I feriti domenica erano in due diverse cordate. Con Alberto Casapiccola, perginese e Martina Zanei, che si sono salvati grazie al fatto di essersi trovati in una buca protetta dalla furia di ghiaccio e roccia, c'era Giuseppe Spinelli.
Laura Sartori era con Davide Carnielli (riconosciuto solo martedì mattina) e Liliana Bertoldi. Ed è a Liliana, che in Marmolada ha perso la vita, che va il pensiero di Mario Sartori. «Per quanto riguarda le condizioni di mia figlia arrivano buone notizie - spiega - e anche il riconoscimento di Davide, ancora in vita, è una bellissima notizia. Ma la morte di Liliana è un dolore fortissimo per tutti noi, inimmaginabile. Abbiamo sperato fino all'ultimo per lei. Quello che è successo è terribile». Un sottile, sottilissimo filo di speranza che è stato reciso martedì quando c'è stato il riconoscimento di una delle salme recuperate in Marmolada come quella di Liliana.
«Noi Laura abbiamo potuto vederla praticamente da subito - spiega papà Mario - e questo è stato importante. Se ha parlato di quello che è successo? Ha detto che è stato come vedere la fine del mondo e che solo per un miracolo lei è rimasta sì ferita, ma viva. Ora dovrebbe fare gli ultimi accertamenti e poi lasciare la rianimazione per essere portata nel reparto di ortopedia. E questa per noi è una notizia importante».
«Quando domenica abbiamo saputo quello che era successo - spiega Mario Sartori - avevamo cercato di metterci in contatto con nostra figlia senza riuscirci. Poi ci hanno avvertito che era al Santa Chiara e quindi siamo corsi in ospedale. Lei è stata miracolata. Certo ci sono le ferite, ma è viva e ha subito potuto parlare con noi. Siamo andati a trovarla ogni giorno anche per starle vicino e per averla vicino a noi».
Per quanto riguarda David Carnielli, le sorelle lo avevano riconosciuto martedì pomeriggio, grazie alla segnalazione del governatore del Veneto Luca Zaia. Mamma Giovanna e papà Mauro sono andati a trovare quel figlio "nato una seconda volta", per due giorni nella lista dei dispersi e poi, quando le speranze sembravano perse, ritrovato in ospedale. I genitori hanno avuto il permesso di entrare nel reparto di terapia intensiva. «L'abbiamo salutato, l'abbiamo accarezzato - racconta con commozione il padre - Davide è sedato e le condizioni sono stabili. I medici dicono che bisogna aspettare cinque o sei giorni». La famiglia e gli amici non smettono di pregare.