Meteo / Estate

Caldo insopportabile, il peggio deve ancora arrivare: prossimi giorni bollenti, le previsioni

Secondo Meteotrentino da lunedì in poi si toccheranno i 36 gradi. In alcune zone della provincia ci saranno “temporali di calore”

TRENTO. Ieri la stazione di Meteotrentino a Rovereto ha toccato i +37.6° mentre Trento città (liceo Galilei) si è fermata poco sotto, a +37.3°: la combinazione "letale" di calura e siccità prosegue a spron battuto in Trentino e le previsioni vedono un aggravarsi della situazione nella seconda metà della prossima settimana. Da oggi e fino a lunedì le temperature caleranno solo leggermente - ma restando pur sempre sopra la normalità - e da martedì ci sarà un nuovo colpo d'ala dell'anticiclone africano.

L'alta pressione sposterà infatti il suo asse sul Nord Italia e da giovedì 21 quasi certamente cadranno dei record storici di temperatura, favoriti dall'estrema secchezza dei suoli. Sì, la parola "record" non è una esagerazione giornalistica: i modelli meteorologici, per giovedì 21, vedono infatti massime fra 38° e 40° in tutta la Val Padana e pure in val d'Adige c'è il rischio che la soglia "psicologica" dei 40° (misurati nelle stazioni meteo a norma) venga infranta, stabilendo un nuovo limite climatico.

Per ora, ad esempio, il record di temperatura massima all'osservatorio di Roncafort a Trento è di +39.8° nell'11 agosto del 2003, un anno indimenticato per la calura estiva, mentre alle Laste nello stesso giorno ci si fermò a +39.0° (il picco dell'osservatorio è di 40.4° il 6 luglio 1952, in condizioni però non siccitose). L'ondata di calura estrema dovrebbe proseguire almeno fino a sabato 23, poi i modelli vedono la possibilità di un temporaneo peggioramento temporalesco, anche se l'affidabilità, vista la distanza, è scarsa.

La fine della prossima settimana si prospetta quindi critica per la tenuta dei boschi e degli approvvigionamenti d'acqua, ma soprattutto per il disagio di chi vive in fondovalle senza un condizionatore. L'eccezionalità della situazione è sancita dagli incendi degli ultimi giorni, una sorta di inedito per la nostra Provincia dove episodi simili capitano tutt'al più durante le siccità invernali. E da qualche giorno nei boschi sopra Trento sono apparse le prime macchie giallognole.

Sul fronte delle piogge, dicevamo, ancora record: il deficit idrico è pronunciato nel sud/est Trentino e in Valsugana, dove sono già stati battuti record di carenza di precipitazioni. In primis a Lavarone, dove si rilevano i dati da 101 anni (dal 1921) e mai, finora, aveva piovuto così poco dal 1° gennaio al 15 luglio: solo 337,8 millimetri, ben al di sotto dei 353,5 del precedente primato. Una siccità simile non ha sostanzialmente precedenti storici sul Trentino meridionale e supera di gran lunga i deficit del 1976 (che ebbe però un fine luglio piovoso) e della storica estate 2003.

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