Nuovo ospedale di Trento, la "guerra" della Guerrato contro l'annullamento dell'appalto, presentato il ricorso e rifiutata la cauzione
Resistenza legale contro il «no» firmato dall’ingegner De Col. Come annunciato, la ditta dichiarata vincitrice si oppone, si rischia un lungo contenzioso legale (di nuovo)
TRENTO. Con Guerrato spa ora è “guerra” su tutti i fronti. Anche sulla fidejussione che la Provincia aveva chiesto in sede di offerta per il Not, nella procedura di gara per l’affidamento del contratto di costruzione e gestione del “Nuovo Ospedale Trentino 2018”. Che l’impresa Guerrato spa si opponesse alla “bocciatura” del progetto preliminare presentato in gara come promotore, era scontato e annunciato. E così è stato.
Guerrato, l’8 luglio scorso, ha notificato alla Provincia il ricorso avanti al Tar di Trento, con istanza cautelare, per ottenere l’annullamento di tutti gli atti che hanno portato alla sua esclusione ed in particolare della determinazione dell’ingegner Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foresta, fauna e Rup (Responsabile unico del procedimento), che il 9 giugno ha deciso di «non approvare il progetto preliminare presentato nella procedura di gara in oggetto dal promotore Guerrato spa».
Come conseguenza diretta della “non approvazione” firmata da De Col, la Provincia il 21 giugno ha proceduto all’escussione della cauzione provvisoria del 22 ottobre 2021, emessa da Elba Compagnia di Assicurazioni e Riassicurazione spa per conto di Guerrato. Nella delibera con cui la giunta Fugatti ha dato incarico ai suoi legali dell’Avvocatura di resistere al ricorso di Guerrato davanti al giudice amministrativo, viene però ricordato che il giorno dopo, il 22 giugno, Elba Assicurazioni ha comunicato il «non accoglimento della richiesta di escussione» della cauzione provvisoria.
Nel ricorso, Guerrato contesta quindi anche l’escussione della cauzione del valore di 2.784.780,00 euro e, pure, la comunicazione con cui il dirigente del Servizio appalti della Provincia, Antonio Tita, ha comunicato all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, «la mancata stipula del contratto di concessione per fatto dell’impresa».
Insomma, come preannunciato dall’avvocato Dario Capotorto, legale dell’impresa di Rovigo, è scontro su tutti i fronti. Il legale, all’indomani della “non approvazione”, aveva dichiarato a l’Adige (14 giugno, ndr), «la ferma intenzione dell’azienda di impugnare l’atto e di agire in ogni sede per far valere l’illegittimità di questo provvedimento».
Quella del “Not 2018” è una questione che scotta, per Fugatti, De Col e colleghi, perché in discussione è l’operato dell’attuale giunta provinciale e segnatamente nel mirino sono le scelte fatte nominando la commissione tecnica, guidato dall’ingegner Paolo Simonetti, che in prima istanza ha dato l’ok al progetto Guerrato, per scoprire poi, durante l’istruttoria procedimentale, le note criticità sollevate in particolare dall’Azienda sanitaria e dal Servizio antincendi e protezione civile. «Il presidente della commissione tecnica» si legge nella delibera di “resistenza” al ricorso al Tar «sentiti anche gli altri commissari, ha rilevato che la valutazione effettuata dalla Commissione ha tenuto conto della circostanza che lo studio di fattibilità avesse indicato espressamente l’organizzazione delle degenze in corpo quintuplo come requisito di esclusione soltanto per quanto riguardasse le degenze “a media intensità di cura o ordinaria”, condizione che sarebbe stata dunque rispettata da Guerrato spa»
E solo «a seguito di questo riscontro del presidente della Commissione tecnica» spiega la giunta, «il responsabile del procedimento (De Col, ndr) ha preso atto che non sussistevano elementi ostativi al prosieguo del procedimento finalizzato all’approvazione del progetto preliminare della Guerrato spa».
A cui, si ricorda, è stato dunque chiesto di allineare il progetto preliminare allo studio di fattibilità. Guerrato però non ha risolto le «criticità ed inadeguatezze di natura tecnica, funzionale ed organizzativa».