Suicidio assistito, è morta in Svizzera la signora Elena: era malata terminale di cancro
L'annuncio di Marco Cappato (associazione Coscioni) che ha accompagnato in Svizzera la donna, residente nel Veneziano: ''Elena ha appena confermato la sua volontà: è morta, nel modo che ha scelto, nel Paese che glielo ha permesso. Ora tornerò in Italia e andrò ad autodenunciarmi''. Il toccante videomessaggio alla vigilia dell'ultimo viaggio
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ROMA. ''Elena ha appena confermato la sua volontà: è morta, nel modo che ha scelto, nel Paese che glielo ha permesso''. Lo ha annunciato Marco Cappato anticipando che andrà ad autodenunciarsi dopo aver accompagnato in Svizzera la signora veneta, malata terminale di cancro, che desiderava porre fine alla propria esistenza.
Per farlo, la signora aveva chiesto aiuto all'Associazione Luca Coscioni, di cui Cappato è tesoriere, in modo da evitare conseguenze legali per il marito e i figli.
Elena, residente in provincia di Venezia, non aveva infatti i requisiti indicati nella sentenza della Corte costituzionale sul fine vita.
Cappato aveva annunciato di trovarsi in Svizzera per dare seguito alla richiesta di aiuto ricevuta da parte di una signora veneta di 69 anni, paziente affetta da una importante patologia oncologica polmonare irreversibile con metastasi, che ha chiesto di essere accompagnata nel Paese elvetico per potere accedere legalmente al suicidio assistito.
Toccante il videomessaggio col quale la signora ha spiegato questa scelta drammatica: "Sono sempre stata convinta che ogni persona debba decidere sulla propria vita e debba farlo anche sulla propria fine, senza costrizioni, senza imposizioni, liberamente, e credo di averlo fatto, dopo averci pensato parecchio, mettendo anche in atto convinzioni che avevo anche prima della malattia. Avrei sicuramente preferito finire la mia vita nel mio letto, nella mia casa, tenendo la mano di mia figlia e la mano di mio marito. Purtroppo questo non è stato possibile e, quindi, ho dovuto venire qui da sola".
Elena aveva ricevuto la diagnosi di microcitoma polmonare a inizio luglio 2021. Da subito i medici le avevano detto che avrebbe avuto poche possibilità di uscirne, dopo tentativi di cure, le è stato detto che c'erano pochi mesi ancora di sopravvivenza, con una situazione che, via via, sarebbe diventata sempre più pesante.
"Elena ha appena confermato la sua volontà: è morta, nel modo che ha scelto, nel Paese che glielo ha permesso. Domattina, in Italia, andrò ad autodenuciarmi" , ha dichiarato ieri Cappato, che oggi alle 11 andrà ad autodenunciarsi a Milano.
Per Marco Cappato si tratta di una nuova disobbedienza civile con prevedibili conseguenze giudiziarie, dal momento che la persona accompagnata non è "tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale", quindi non rientra nei casi previsti dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Dj Fabo per l'accesso alla tecnica in Italia.