Fratelli d'Italia in pole position? E' braccio di ferro sui candidati: Cattoi e Gerosa, ma anche Barone e Zanetti. Ma bisogna mettersi d’accordo con la Lega
Fra seggi «blindati», contendibili e proporzionale, il peso delle «correnti» interne al partito di Meloni. Che chiede ai salviniani di rinunciare a qualcuno dei suoi. Con il «caso» de Bertoldi, per lui un «paracadute» da rielezione
TRENTO. Fratelli d'Italia sa che è arrivato il suo momento. E anche in Trentino si sgomita per una candidatura, contando sul vento favorevole che sta gonfiando le vele del partito di Giorgia Meloni e quindi sulla prospettiva di una vittoria facile persino nella terra dell'Autonomia.
Il problema è che i posti sono pochissimi e che nel partito convivono anime diverse, che si detestano cordialmente, quindi per aggiudicarsi la candidatura in quel collegio uninominale in più che Fratelli d'Italia vuole strappare alla Lega sarà una battaglia.
Al partito a livello provinciale sarebbe arrivata una rosa di una decina di autocandidature, o meglio «disponibilità» (c'è anche il listino proporzionale), che saranno trasmesse a Roma, al quartier generale di Fratelli d'Italia. Naturalmente c'è il senatore uscente Andrea de Bertoldi, che nessuno mette in discussione e che dovrebbe ricandidarsi nel collegio di Trento, anche se è proprio quello che sulla carta viene considerato contendibile e quindi non blindato per il centrodestra.
Non è escluso dunque che nella trattativa con la Lega possa pesare una valutazione anche del rischio, visto che ieri a livello nazionale FdI, Lega e Forza Italia hanno diviso i collegi a colori proprio per distinguere quelli blindati, da quelli contendibili o quelli dati per persi in partenza. E la distribuzione dei collegi terrà conto di questo.
Poi tra gli aspiranti candidati ci sono i nomi già circolati nei giorni scorsi della consigliera provinciale Alessia Ambrosi, ex Lega, che da tempo non fa mistero di avere ambizioni nazionali, e della presidente di Itea, Francesca Gerosa. Ma a questi si aggiungono anche delle novità come Francesco Barone, membro dell'assemblea nazionale di Fratelli e coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale oltre che vicepresidente dell'associazione «Crescere Trentino», costituita l'anno scorso dall'ex consigliera comunale Gerosa.
Barone, infatti appare in sintonia con Gerosa, che ha sostenuto molto nella campagna elettorale per le Europee del 2019, così come nel partito nazionale è vicino in particolare a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, che definisce «amico, maestro e modello» e al quale proprio l'altro ieri Barone ha mandato gli auguri di compleanno via social con un cuore nero. E proprio gli equilibri nel partito nazionale potranno essere determinanti nella scelta delle candidature.
Infatti, sia de Bertoldi che Ambrosi sono della corrente, se si può dire così, che fa riferimento ad Adolfo Urso, quindi lontani dal mondo della destra romana di Rampelli che in Fratelli d'Italia però conta molto.
Tra i possibili candidati ci sarebbe anche il consigliere comunale di Trento e vicecommissario del partito Cristian Zanetti, che anticipando i tempi si sente già in campagna elettorale; e infatti proprio ieri ha pubblicato su Facebook una sorta di suo manifesto elettorale annunciando «Noi siamo pronti».
Certa è infine la candidatura del commissario del partito in Trentino e consigliere provinciale di Bolzano, Alessandro Urzì. Si tratta di capire se per lui ci sarà il posto di capolista nel listino proporzionale (qui o altrove) oppure una candidatura in un collegio.
In Trentino il centrodestra è in attesa di capire come saranno distribuiti i 5 collegi (3 per il Senato e due per la Camera). Fratelli d'Italia che nel 2018 ne aveva uno su 6, ora ne rivendica due, la Lega vorrebbe tenerne 3 su 5, ma sa che sarà molto difficile. La conseguenza sarà che dovrà sacrificare due dei sui cinque parlamentari uscenti. Se infatti è certa la ricandidatura del deputato e commissario del partito Diego Binelli, probabilmente di nuovo sul listino proporzionale, o forse su un collegio, spera nella ricandidatura la senatrice ladina Elena Testor, mentre in tre si contendono il secondo collegio: i deputati Vanessa Cattoi, Mauro Sutto e Martina Loss.
Forza Italia, infine, spera di conservare almeno un collegio senatoriale per Giorgio Leonardi.
IL “PARACADUTE” PER DE BERTOLDI
Secondo la mappatura dei collegi definita al tavolo del centrodestra nazionale, sulla base del livello di rischio, che servirà per stabilile la distribuzione dei collegi tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, in entrambe le Camere il centro destra sarebbe certo di vincere praticamente dovunque al Nord, eccezion fatta per l'Alto Adige, dove il centro sinistra rimane in vantaggio in tutti e due i rami del Parlamento (ma in realtà è una situazione particolare per la presenza della Svp e l’unico collegio contendibile per gli italiani è di fatto quello della Bassa Atesina Senato), poi nella provincia di Genova alla Camera e in quelle di Trento e Torino al Senato.
Secondo questa mappatura, che si basa su una media dei recenti sondaggi, dunque solo il collegio senatoriale di Trento sarebbe il più difficile per il centrodestra perché definito «contendibile» e, guarda caso è proprio il collegio del senatore uscente di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi. E per ora l’unico collegio su 5 di FdI, visto che la Lega ne rivendica 3 e uno andrà verosimilmente a Forza Italia.
Ma è chiaro che nella spartizione Fratelli d’Italia, che è il primo partito della coalizione al quale spetta la fetta più grossa di collegi, avrà molto da dire sul fatto che uno dei pochi collegi a rischio nel Nord possa essere attribuito a Fratelli d’Italia invece che alla Lega o a Forza Italia che, sempre secondo i sondaggi, pesano molto meno.
Per questo nel partito di Giorgia Meloni, dove la ricandidatura del senatore trentino de Bertoldi nessuno mette in discussione, si sta valutando di rivendicare magari il collegio della Camera di Trento, invece di quello del Senato, ferma restando l’aspettativa di Fratelli d’Italia di avere due collegi su cinque.
In ogni caso, anche qualora a de Bertoldi rimanesse il collegio difficile del Senato, il partito sarebbe ad offrirgli una candidatura “paracadute” (come avverrà per altri parlamentari uscenti) sul listino proporzionale in un’altra circoscrizione in modo che nella peggiore delle ipotesi se non fosse eletto in Trentino lo sarebbe nel proporzionale.
Intanto, il tavolo per i collegi del centrodestra è presidiato anche dalla deputata altoatesina Michaela Biancofiore, che è vicepresidente di Coraggio Italia e che avverte: «Prima di arrivare alla spartizione dei collegi ci vorrà ancora qualche giorno».