Licenziamenti lampo, Sait nella bufera. Sindacati e Sinistra Italiana: “L’ultima offesa, diritti calpestati”
Ieri consegnate le lettere ai 60 magazzinieri. Zannini: “Li sosterremo davanti al giudice del lavoro nel percorso per il loro reintegro. La Provincia a trazione leghista si gira dall'altra parte”
LA ROTTURA Sait, nessun accordo
TRENTO. Quando venerdì si è interrotta la trattativa, i lavoratori del magazzino Sait sapevano che sarebbero arrivate le lettere di licenziamento. Quel che non sapevano è che avrebbero ricevuto in mano la missiva in meno di 24 ore. Le raccomandate arriveranno nei prossimi giorni, ma brevi manu, ieri chi era di turno si è visto consegnare la busta. Cosa c'era dentro era già chiaro.
A fine turno, sono dovuti andare via per sempre: svuotati su due piedi gli armadietti, consegnato il badge. È stata la fine, a volte, di trent'anni di carriera nel mondo della cooperazione. E chi era a casa è stato chiamato, o raggiunto con un messaggio al cellulare. Il licenziamento scatterà dal 31 agosto, ma sono tutti dispensati dal lavoro domani, martedì e mercoledì. Dura la Cgil: «È l'ultima offesa».
Sconcertato Jacopo Zannini (Sinistra Italiana del Trentino): “Circa 60 lavoratori vengono messi su una strada, perché non hanno accettare di passare a Movitrento, visto che questa esternalizzazione porterà un chiaro un peggioramento delle condizioni contrattuali. Sait, imponendo questa scelta, calpesta i diritti dei lavoratori e svilisce per l'ennesima volta i valori fondanti della cooperazione”.
E aggiunge: "La Provincia a trazione leghista si gira dall'altra parte, dimostrando di non essere all'altezza della situazione. Piena solidarietà ai lavoratori licenziati da parte di Sinistra italiana del Trentino; siamo al loro fianco e li sosterremo davanti al giudice del lavoro nel percorso per il loro reintegro in Sait”.