"La Provincia si racconta", mezzo secolo di storia dell'autogoverno trentino attraverso le voci dei protagonisti
Oggi, 5 settembre, per la Giornata dell'Autonomia, è stata inaugurata nel palazzo di piazza Dante una mostra permanente che propone un percorso nell'evoluzione dal 1972 a oggi. Focus sugli effetti socio-economici avuti sul territorio dall'assetto istituzionale, con l'assunzione di maggiore potere locale. In serata, la cerimonia ufficiale al teatro Sociale del capoluogo
TRENTO. Con l'inaugurazione nella sala Depero del palazzo di piazza Dante della mostra permanente "La Provincia si racconta" sui 50 anni del Secondo statuto, si sono aperte in Trentino le celebrazioni per la Giornata dell'Autonomia, che raggiungerà il clou stasera, 5 settembre, con la cerimonia nel capoluogo al teatro Sociale (ore 21).
"La mostra riguarda il passato e il presente della Provincia, ed è destinata ad arricchirsi nel tempo, ponendo l'accento anche sugli effetti che l'esercizio dell'Autonomia ha avuto sul Trentino, la sua struttura sociale ed economica, la sua capacità di misurarsi sui campo della conoscenza, della formazione, dell'innovazione", ha sottolineato il presidente provinciale, Maurizio Fugatti.
Si tratta di un percorso in continuo divenire che, sempre secondo Fugatti, è "perno centrale dello sviluppo del Trentino e della sua identità politico-istituzionale".
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17. L'Area educativa della Fondazione Museo storico del Trentino propone visite guidate su prenotazione.
"Un compleanno - si legge nella nota stampa diffusa dalla Provincia - che non è mera celebrazione autoreferenziale, ma un momento importante per riflettere sul valore che l'Autonomia del Trentino rappresenta per questo territorio e per le persone che lo abitano: il 5 settembre, Giornata dell'Autonomia si è aperto con questo intento, in una Sala Depero gremita da rappresentanti istituzionali, fra i quali l'assessore regionale della Lombardia all'Autonomia e cultura, consiglieri provinciali, autorità civili e militari e semplici cittadini, per un'occasione che è certamente anche di festa, oltre che di valorizzazione della memoria storica.
Ricordare i Cinquant'anni anni del Secondo Statuto, infatti, come ha specificato ancora il presidente, significa porre attenzione al nuovo assetto della Provincia autonoma e all'impatto straordinario che il rafforzamento dell'Autonomia ha avuto sul nostro territorio, grazie alle previsioni lungimiranti del Secondo Statuto.
La sua applicazione ha permesso il delinearsi nel tempo del sistema dell'Autonomia, fatto di strumenti, legislazione, risorse e competenze e fatto di relazioni con la comunità e il territorio di riferimento.
La mostra riguarda dunque il passato e il presente della Provincia ed è destinata ad arricchirsi nel tempo, ponendo l'accento anche sugli effetti che l'esercizio dell'Autonomia ha avuto sul Trentino, la sua struttura sociale ed economica, la sua capacità di misurarsi sui campo della conoscenza, della formazione e dell'innovazione. Per questo il presidente ha rivolto un ringraziamento a quanti hanno operato per raggiungere i risultati di questi cinquant'anni attraverso l'impegno quotidiano, in particolare a chi ha svolto attività di Governo e ai lavoratori e lavoratrici della Provincia che hanno permesso alla macchina dell'Autonomia di funzionare. Al termine della cerimonia, il presidente ha aperto la mostra percorrendo le installazioni, assieme al numeroso pubblico che ha partecipato alla visita guidata
In sala Depero sono intervenuti per un saluto anche il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti e il direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi.
Nicoletti ha sottolineato il legame tra Autonomia e amministrazione e la necessaria forte cultura amministrativa che si è consolidata nel tempo. 'L'iniziativa della Provincia che si racconta attraverso questa mostra rivela anche l'orgoglio di chi ci ha passato la propria vita professionale. La Provincia è fatta da tanti soggetti, enti, società e persone che operano per lo sviluppo del territorio, ma l'Autonomia è soprattutto una grande responsabilità, perché questo modello necessità di adeguatezza non solo sotto il profilo delle competenze, ma anche delle risorse. Per rendere adeguata la struttura dell'Autonomia, infatti, dobbiamo alimentare il suo futuro, per continuare ad operare a beneficio della collettività', ha detto Nicoletti. Ferrandi ha fatto presente che l'Autonomia non va misurata in astratto, ma guardando gli indicatori dello sviluppo economico e sociale, lo stato di salute del territorio. Paragonando la ricerca di sviluppo degli anni Cinquanta e Sessanta, questi ultimi cinquant'anni rappresentano una svolta importante.
'Il 5 settembre non è un'operazione autoreferenziale, non serve a dire quanto siamo bravi - ha detto Ferrandi - ma permette una maggiore consapevolezza politico-istituzionale. Proprio con il Secondo statuto, infatti, è stata trovata una soluzione per la questione altoatesina-sudtirolese, ma anche il Trentino ha trovato modalità e spazio per esercitare la propria autonomia. La questione trentina necessita di essere continuamente alimentata e l’dea di delineare la mappa di come si è costruita la nostra Autonomia riguarda tutti, la cittadinanza e di chi ci lavora. Per questo la mostra è incentrata su come declinare e costruire l’identità della Provincia'.
Infine anche Ferrandi ha ricordato come l'Autonomia si fonda anche sulla costruzione e valorizzazione delle relazioni, tra tutte le componenti istituzionali locali, ma anche con i territori vicini, primi fra tutti la Provincia autonoma di Bolzano e lo Stato italiano.
L'esposizione permanente è un percorso, suddiviso in diverse postazioni e installazioni, interessa il piano rialzato della sede di Piazza Dante, partendo dall'ingresso principale e arrivando all'atrio Winkler.
“La Provincia si racconta”, progetto aperto e in continuo aggiornamento, propone con le sue installazioni una pluralità di contenuti e linguaggi fornendo al visitatore l'opportunità di percorrere 50 anni di storia dell'autonomia attraverso lo sviluppo delle competenze acquisite con il Secondo Statuto del 1972.
Il percorso propone una ricostruzione cronologica dei vari passaggi che hanno caratterizzato questo mezzo secolo di storia, oltre a una serie di grafici utili a comprendere la crescita del sistema provinciale.
Elemento centrale del “racconto” sono le testimonianze delle donne e degli uomini che lavorano e hanno lavorato in Provincia, o nei vari enti e settori che ne compongono il sistema. Costituendo un mosaico di storie personali che intrecciano la storia più generale dell'istituzione, è dunque possibile cogliere il senso d'appartenenza, lo spirito di servizio e le trasformazioni che l'hanno interessata. Organizzata come un profilo Instagram, patstories sarà visibile anche dallo stesso social network. Infine, una doppia postazione è dedicata alla sala Depero", conclude il comunicato.