«Da anni lottiamo contro la droga in Trentino, ma ci tagliano i fondi e ora rischiamo di chiudere»
L'Associazione famiglie tossicodipendenti scrive un accorato appello all'assessora provinciale Stefania Segnana, dopo il pesantissimo taglio dei finanziamenti nei riguardi di una realtà che aiuta ogni giorno oltre duecento persone in difficoltà. «Siamo in ginocchio, non possiamo andare avanti così», spiega l'Aft onlus
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L'iniziativa è dell'Aft, l'associazione famiglie tossicodipendenti e coinvolge diverse persone che con pazienza (e amore) ricamano i nomi di chi non c'è più e i nomi di chi vuole ancora esserci per aiutare. Un'iniziativa che rischia di sparire come rischiano di sparire tutti i servizi che l'Aft cura.
«Siamo in ginocchio - spiega Paola Meina consulente e anima dell'associazione - rischiamo di dover chiudere tutto. E lo abbiamo chiarito anche all'assessore Segnana in una lettera. Ci hanno ridotto il valore delle convenzioni con tagli pesantissimi. E non possiamo andare avanti così».
La chiusura dei servizi messi in campo da Aft sarebbe un colpo molto duro. Si occupa di tossicodipendenti, si prende cura di loro direttamente in strada e negli appartamenti, li segue nel processo - difficile - di distacco dal mondo della droga. Un lavoro che spesso non fa rumore ma che ha costantemente portato dei frutti.
«Lavoriamo sulla "riduzione del danno" - spiega Meina - siamo in prima linea contro le tossicodipendenze lavoriamo anche con le donne grazie a degli alloggi di accoglienza. Facciamo il lavoro più stressante e pesante nel campo delle tossicodipendenze da oltre 40 anni». E ora? «E ora rischiamo di dover chiudere tutto e lasciare un vuoto».
E il problema è prettamente economico. E per capire quanto è pesante potrebbe bastare questo: «per pagare gli stipendi di agosto sono venuti in nostro soccorso i volontari» spiega Meina. «Un organico -prosegue - che è all'osso. Ci sono sette dipendenti ma tutti a tempo parziale e poi i consulenti. Non siamo pochi, siamo meno dell'organico indispensabile».
Ma cosa è successo? Bisogna andare indietro al 2018-2019 quando iniziano i primi tagli da parte della Provincia su quanto viene pagato all'associazione per il servizio che offre. Servizio che riguarda gli alloggi per le donne, il centro diurno e gli appartamenti per chi vuole vincere sulla dipendenza. Parlando solo dei tossicodipendenti Aft si occupa in media di 20 persone al giorno negli alloggi/centri e 200 in strada.
«La convenzione in proroga è scaduta del 2021 - spiega Antonello Panetta, direttore amministrativo -. A gennaio c'è stato l'accreditamento dell'associazione per i servizi socio assistenziali, quindi un primo bando per coprire i mesi da gennaio a giugno e quindi un secondo per luglio, agosto e settembre. E il taglio che c'è stato è stato sostanziale. Su un totale di circa 100 mila euro ce ne sono stati assegnati 30 mila in meno».
Poco meno di un terzo di fondi in meno che ha aumentato il debito e il ricorso alla generosità dei volontari. La convenzione dei mesi estivi - spiegano ancora da Atf - è stata definita solo pochi giorni fa, quasi a "tempo scaduto" e anche questa ha portato un'amara sorpresa.
«Il bando - spiega ancora Meina - indicava il costo in 33 euro al giorno per utente inserito nell'appartamento. Un costo molto basso considerando che in comunità la spesa media è di 150 euro al giorno. Ecco la Provincia ce ne ha riconosciuti 20». La conseguenza? «Ci stiamo riempiendo di debiti anche perché i soldi che arrivano, arrivano con notevole ritardo e dobbiamo trovare il modo di anticiparli per coprire le spese. Non so più cosa dire, mi pare che ci sia una chiara volontà di farci chiudere».