Cia attacca Tonina, Progetto Trentino lo difende: «Niente lezioni dai trasformisti della politica»
Fratelli d’Italia fa fuoco sul vicepresidente della giunta, che stava per candidarsi con il Patt e la Svp. Ma è stato stoppato «dal diktat di Roma» tramite Fugatti. E fra un anno, che succederà?
TRENTO. «Noi non prendiamo lezioni da persone dedite al trasformismo politico. In questa e nelle scorse legislature ne abbiamo viste di tutti i colori». Il presidente di Progetto Trentino Silvano Grisenti è in Africa. Ma alla notizia delle prime turbolenze post voto in maggioranza, accetta volentieri di dire la sua. E la sua è che il vicepresidente Mario Tonina non si tocca:
«Se qualcuno ritiene di chiedere la sua testa lo faccia, ma è una cosa che riguarda il presidente. Per noi non è in discussione, ci mancherebbe». Ma riguardo al quadro politico Grisenti chiarisce: l'orizzonte è quello dell'intesa con il Patt.
Il centrodestra? Nessuna pregiudiziale, ma Fratelli d'Italia va valutata alla prova del governo.
Riavvolgendo il nastro, Fratelli d'Italia ha già fatto sapere che pretende un chiarimento in maggioranza, sulla stessa linea l'annuncio, ieri mattina, da parte dell'assessore Mattia Gottardi. Al centro della discussione, la scelta di Progetto Trentino della coalizione con il Patt e l'adesione ad un progetto politico, per queste elezioni, al di fuori dagli schieramenti nazionali. Quindi anche al di fuori dello schieramento di centrodestra, con cui si governa la Provincia. Ovvio che Fratelli d'Italia adesso, forte del suo 25% e rotti, metta qualche puntino sulle i. Ha iniziato a farlo a urne ancora calde Alessandro Urzì, invitando a chiarire la posizione di Mario Tonina, che di Progetto Trentino è esponente di punta, che nella giunta Fugatti è vicepresidente e che è stato ad un passo dal candidarsi nel basso Trentino, contro la candidata di Fratelli d'Italia Alessia Ambrosi.
Com'è finita è noto: Ambrosi (ora deputata) è stata dirottata sul listino proporzionale, e Tonina è stato stoppato da Roma, attraverso il niet di Fugatti. Insomma, si è aperto un caso.Grisenti conta di chiuderlo in fretta: «Forse non ricordano, questi signori, che quando è nata questa coalizione si è firmato un patto di legislatura, che chiariva che si trattava di un patto chiaramente tecnico. L'abbiamo detto in tutti i luoghi immaginabili. La nostra presenza in questa maggioranza è di natura programmatica e la rispettiamo, se ci chiedono un'appartenenza politica, è un'altra cosa. Non a caso nelle ultime elezioni comunali a Trento ci siamo distinti e lo stesso abbiamo fatto ora. Lo abbiamo detto, non ci siamo nascosti».
Ma rispedite al mittente le critiche, guardando alle prossime elezioni provinciali Grisenti non ipoteca il futuro: «Io sono strafelice del risultato politico con Patt e Svp. Se sono rose fioriranno, abbiamo il dovere di lavorare ad un progetto che ha convinto le persone, cominceremo a farlo al mio rientro». E sulla collocazione di questo progetto nell'alveo del centrodestra, Grisenti evidenzia le variabili in campo: «Oggi siamo fedeli al patto programmatico che abbiamo firmato. Punto. Ci auguriamo che questi 12 mesi che ci separano dal voto la giunta Fugatti continui a farsi carico dei problemi dei trentini. Quanto a Fratelli d'Italia, se la presidente Meloni si farà carico dei problemi degli italiani e non metterà in difficoltà la nostra autonomia, non c'è preclusione, non mettiamo in discussione l'attuale perimetro. Ma se nei prossimi mesi accadrà altro, Progetto Trentino non potrà far parte di nessuna coalizione che non abbia a cuore l'autonomia».
Anche la vicepresidente del partito Mariuccia Cemin rispedisce al mittente le velate accuse di opacità, e rivendica la lealtà sempre garantita rispetto al presidente Fugatti: «Abbiamo presentato la candidatura di Mario Tonina, verissimo. Ma in accordo con il presidente Fugatti, in modo molto trasparente. E quando é arrivato il diktat da Roma, abbiamo fatto un passo indietro, perché ritenevamo prioritario non arrivare alla rottura. Ricordo però che Progetto Trentino, di cui il vicepresidente Tonina è un tesserato, non si è mai nascosto. Siamo liberi. Siamo in coalizione con il centrodestra per le provinciali, ma solo per le provinciali».
E sul futuro la vicepresidente è un po' più scettica di Grisenti: «Per le prossime provinciali è tutto da valutare. Fratelli d'Italia ha una posizione leggermente diversa, rispetto alla Lega. Noi siamo un partito territoriale, autonomista, di centro, e Fratelli d'Italia diventa un po' lontano dal nostri valori, dai nostri principi e ideali».