Bypass ferroviario, il sindaco Ianeselli all'attacco: «Diffuse informazioni manipolate per terrorizzare i cittadini»
Dal Comune una secca precisazione su una serie di affermazioni arrivate dal fronte del no alla circonvallazione. Si sottolinea, fra l'altro, che «i tunnel saranno riservati ai soli treni merci una volta concluso l’interramento della ferrovia storica»
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TRENTO. Le proteste e le polemiche sul progetto del bypass ferroviario a Trento non si placano e ora interviene nuovamente il sindaco, Franco Ianeselli, che denuncia la diffusione di «notizie infondate».
Il primo cittadino parla di «informazioni manipolate per terrorizzare i cittadini».
Si sottolinea, fra l'altro, che «i tunnel della circonvallazione ferroviaria saranno riservati ai soli treni merci quando il traffico sarà a regime e dunque una volta concluso l’interramento della ferrovia storica».
Dunque, durante i lavori dell’interramento, nel bypass potranno essere temporaneamente deviati i treni passeggeri, spiega il Comune.
«Prova ne è - aggiunge il sindaco ai microfoni del Tg3 regionale - il fatto che lo stesso parere numero 1 del Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, di cui è stato divulgato un piccolo stralcio in modo arbitrario, si sofferma a più riprese sui presidi da adottare proprio per garantire la massima sicurezza al traffico dei passeggeri: “Per la sicurezza dei passeggeri, vista la lunghezza del tracciato in sotterraneo, i binari vengono separati in due distinte gallerie che corrono parallele ad interasse di circa 40 metri” si legge nel testo del Comitato, tanto per fare un esempio.
E poche righe sotto lo stralcio in cui si dice che, a regime, “sarà consentito solo il traffico merci”, si aggiunge che “la tratta può essere interessata anche da treni a lunga percorrenza e/o regionali” per cui “è necessario prescrivere che nella fase attuale della progettazione venga affrontata tale problematica e si dimostri l’efficacia delle misure di sicurezza che si intendono adottare”.
Tra l’altro, si osserva che il parere in questione è stato superato da un secondo pronunciamento del Comitato, dunque non contiene conclusioni definitive, ma dà conto dell’interlocuzione in corso con Rfi. Si sottolinea infine che il progetto integrato – l’insieme di circonvallazione, interramento e Nordus - è stato oggetto di un protocollo d’Intesa tra Rfi, Provincia autonoma e Comune di Trento, protocollo in cui tutti i sottoscrittori hanno assunto impegni vincolanti».
Ianeselli evidenzia inoltre che «non ci sono interferenze tra il tracciato della circonvallazione ferroviaria e la paleofrana della Marzola: dopo il progetto di fattibilità tecnico economica, in previsione della gara d’appalto, anche su sollecitazione del Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Rfi ha fatto nuovi sondaggi geognostici con profondità fino a 400 metri e nuove indagini geofisiche sulla Marzola.
È stata così “irrobustita” la caratterizzazione geomeccanica dei terreni e geotecnica delle rocce. In più sono state fatte centinaia di prove di laboratorio, altrettante centinaia di prove in sito, sono stati acquisti innumerevoli dati di altri sondaggi messi a disposizione dalla Provincia. Tutte queste analisi hanno dimostrato la “bontà del modello geologico concettuale del versante”: la paleofrana è infatti a un minimo di 70 metri al di sopra delle gallerie del progetto, dunque nelle parti alte del versante, mentre il piede non risulta interessato. Non a caso il Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, dopo questi approfondimenti, ha approvato il progetto».
Infine, la questione prescrizioni votate dal Consiglio comunale.
Il capo della giunta ribadisce che «sono state recepite come risulta evidente dalla lettura dell’ordinanza sottoscritta giovedì 8 settembre dalla commissaria straordinaria Paola Firmi. Pubblicata sul sito del ministero delle Infrastrutture e di Rfi, l’ordinanza conclude l’iter di approvazione del Pfte e prende atto della determinazione motivata del Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Dispone inoltre il proseguimento dell’iter e “la verifica dell’adempimento alle prescrizioni afferenti all’intero procedimento autorizzativo”.
Nella lista dettagliata delle prescrizioni vincolanti riportate dall’ordinanza, ci sono anche le indicazioni del Comune e della Provincia di Trento, oltre a quelle del Ministero della Transizione ecologica, di altri Enti e dello stesso Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Scrive la commissaria Firmi che si tratta di “prescrizioni alla cui ottemperanza è subordinata l’approvazione del progetto delle opere”.
Le prescrizioni sono suddivise in due gruppi: quelle che devono essere recepite già nel Pfte e quelle che invece dovranno essere recepite in sede di progetto esecutivo e quindi inserite come vincolanti negli atti di gara», conclude la nota del Comune.