Meloni "dimentica" l'autonomia trentina, Maestri (Pd) all'attacco: «Siamo già una provincia veneta?»
La neopremier, alla Camera, riferendosi a Bolzano, ha parlato del «ripristino degli standard di autonomia che nel '92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria Onu». Critiche anche da Sara Ferrari
TRENTO. «Apprezziamo e rispettiamo le parole contenute nel discorso della presidente del Consiglio, ma siamo qui a sottolineare come lo Statuto della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, abbia, appunto valenza regionale, riguardando le specialità sia della Provincia autonoma di Bolzano che per la Provincia autonoma di Trento. Compito di una premier sarebbe quello di conoscere i fondamentali della nostra autonomia».
Non è piaciuto, alla segretaria del Pd del Trentino, Lucia Maestri, il riferimento "esclusivo" all'autonomia sudtirolese da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che nel suo discoso alla Camera, per la Provincia autonoma di Bolzano ha parlato del «ripristino degli standard di autonomia che nel '92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria Onu».
«Sorprende, poi, - continua Maestri - che il presidente Fugatti, quale importante riferimento territoriale di quella Lega che si fregia di essere tutrice delle autonomie e promotrice delle autonomie differenziate, non glielo abbia fatto presente alla Meloni. Che Trento sia anche per Fugatti divenuta semplicemente una provincia del Veneto?».
Da Roma si è fatta sentire anche Sara Ferrari, neodeputata del Pd, che ha chiesto a Meloni di «tranquillizzare le cittadine e i cittadini che abitano in Trentino, ma anche i colleghi e le colleghe onorevoli e senatori che sono stati eletti nella provincia autonoma di Trento nelle fila della sua maggioranza, i quali insieme al Presidente Fugatti hanno rassicurato durante la campagna elettorale che lei sarebbe stata garanzia di difesa delle prerogative autonomistiche. Perché mi corre l’obbligo di segnalarle che questa mattina lei nel suo discorso di insediamento ha detto “per la Provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel 92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU”. Parliamo dello Statuto regionale del Trentino-Sudtirol. Bene. Le devo far presente però che l’autonomia statutaria che lei ha citato è regionale e comprende quindi entrambe le province. Dunque non è possibile adoperarsi per rafforzare l’autonomia di una sola delle due. Pertanto, speranzosa che si sia trattato soltanto di una svista, che ha generato un involontario sgarbo istituzionale, auspico una sua rapida smentita, che rassicuri sul rispetto dello Statuto in vigore e non ci induca a temere che nelle sue intenzioni di riforma della costituzione ci possa essere anche la revisione dello stesso in senso negativo per Trento».
Anche il vicepresidente ladino del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Luca Guglielmi, interviene con una nota sul discorso di fiducia della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Con tutta probabilità si è trattato di una svista, legata anche all'emozione del momento, ma non posso, da rappresentante ladino, non sottolineare come la presidente Meloni nel parlare dell'autonomia abbia citato nel suo discorso soltanto la Provincia di Bolzano, omettendo la controparte trentina, la specialità d'autonomia è infatti caratteristica esclusiva della nostra Regione. Un tema delicato, di grande attualità, in questi giorni in cui la Regione celebra i 50 anni dall'entrata in vigore del Secondo statuto di autonomia».