Trentina gambizzata a Prato Isarco, continua la caccia all’aggressore: per la donna si tratta dell’ex marito
In base al racconto delle vittime, l'uomo dopo aver sparato sarebbe fuggito lungo la ciclabile a bordo di un furgone di colore bianco. La pista è a due passi dalla casa dove abitava la coppia: da lì si raggiunge rapidamente la statale e in pochi minuti si è diretto al casello di Bolzano nord
BOLZANO. Una vendetta, molto probabilmente, sarebbe all'origine dell'aggressione a colpi di carabina avvenuta la sera del 30 dicembre, a Prato Isarco. Anche se gli investigatori non escludono neppure che il movente possa essere la gelosia. Le vittime - una donna di 35 anni, trentina di nascita e altoatesina di adozione e il convivente di 26 - sono state raggiunte alle gambe dai proiettili. Autore dell'aggressione sarebbe l'ex marito che è ricercato, oltre che in Alto Adige, nella zona di Milano, dove l'uomo, 36 anni brissinese, si era trasferito.
L'agguato.
Venerdì, poco dopo le 20, la coppia stava rientrando a casa, al civico 110 di via Prato Isarco. Un grande edificio dal quale sono stati ricavati alcuni appartamenti. In uno abita il proprietario Paul Rungger, gli altri sono affittati: la coppia era arrivata lì solo da un paio di mesi. I due hanno aperto il cancello e attraversato il cortile; stavano salendo la scala esterna quando dal buio hanno visto materializzarsi, in mezzo ad un canneto, quella che all'inizio sembrava solo un'ombra.
È stato un attimo: il tempo di capire che non c'era possibilità di scappare e una serie di colpi hanno raggiunto entrambi alle gambe. Hanno gridato, ma nessuno tra i vicini si è preoccupato, pensando che fosse un anticipo dei botti di fine anno. Sulle scale, ma soprattutto sulle piastrelle della terrazza da cui si accede all'appartamento, ieri c'erano ancora le macchie di sangue.A dare l'allarme, mentre l'autore dell'aggressione scappava, sono state le stesse vittime.
Sul posto, nel giro di pochi minuti, sono arrivati l'ambulanza e i carabinieri. Solo allora il proprietario dell'immobile e i vicini hanno capito che i colpi sentiti poco prima, non erano semplici botti, ma qualcosa di più serio. I feriti sono stati ricoverati all'ospedale San Maurizio: un proiettile avrebbe raggiunto la donna ad una tibia; mentre l'uomo sarebbe stato colpito di striscio ad una gamba. Entrambi sotto shock, ma non gravi, sarebbero già stati dimessi. Ieri però la porta e le finestre del loro appartamento erano sbarrate.
L'ex marito.
Nonostante il buio, la donna ha detto ai carabinieri di aver riconosciuto nell'aggressore il suo ex marito. Si tratta di un brissinese che da qualche tempo si era trasferito nella zona di Milano. Ed è in Lombardia, oltre che in Alto Adige, che anche ieri si sono concentrate le ricerche. Al momento ancora senza esito. Gli investigatori non escludono che possa decidere di costituirsi già nelle prossime ore. Probabilmente dopo aver concordato la linea difensiva con il proprio avvocato.
La fuga su un furgone bianco.
In base al racconto delle vittime, l'uomo dopo aver sparato sarebbe fuggito lungo la ciclabile a bordo di un furgone di colore bianco. La pista è a due passi dalla casa dove abitava la coppia: da lì si raggiunge rapidamente la statale e in pochi minuti si è diretto al casello di Bolzano nord. L'ipotesi più probabile, secondo gli inquirenti, è che l'aggressore sia rientrato, già nella serata di venerdì, in Lombardia.
Il movente.
Cosa c'è all'origine dell'aggressione a colpi di carabina? Il movente sarebbe da ricercare in una vendetta. Pare che volesse vendicarsi di qualcosa avvenuto in passato di cui riteneva responsabile l'ex moglie o comunque qualcuno a lei vicino.Al momento non si esclude però neppure il movente della gelosia, visto che la coppia era separata da un po' di tempo. E la donna adesso aveva un nuovo compagno. Le vittime verranno sentite nelle prossime ore, per cercare di chiarire meglio i rapporti con l'aggressore e capire il motivo vero che lo ha portato a mettere a punto l'agguato. Con l'obiettivo non di uccidere, ma di punire entrambi, gambizzandoli.
«Io - racconta Paul Rungger, proprietario dell'alloggio - conoscevo solo la donna che era arrivata qui un paio di mesi fa, chiedendomi se potevo affittarle un alloggio. L'altra sera ho capito quello che era successo quando ho visto i lampeggianti dei carabinieri e dell'ambulanza. Di più non so».