Bypass ferroviario, i comitati in assemblea rilanciano la battaglia politica e legale
Le varie realtà che animano la galassia contro il progetto dell'alta velocità ferroviaria si sono riunite oggi, 11 febbraio, al palazzo della Regione. Nasce un coordinamento delle iniziative, che passeranno anche attraverso ricorsi in sede giudiziaria per cercare di fermare i cantieri previsti già fra un paio di mesi
LA SVOLTA Aggiudicati i lavori per la circonvallazione
TRENTO NORD Inaugurato il presidio contro il bypass ferroviario
I CONTRARI "Opera devastante, cronoprogramma evanescente"
INQUINAMENTO Nella Fossa Armanelli limiti superati di 50 volte
TRENTO. Sono agguerrite le varie anime sociali che si battono contro il progetto di circonvallazione ferroviaria a Trento, che prevede fra l'altro una nuova linea a Trento nord e l'imbocco in via Brennero del tunnel della Marzola che dovrebbe sbucare a Mattarello.
Se da un lato i responsabili del progetto fanno sapere che nel giro di un paio di mesi o poco più contano di avviare gli scavi in città, dall'altro il fronte no tav non demorde e oggi, 11 febbraio, si è riunito in un'affollata assemblea al palazzo della Regione.
La galassia contraria annuncia azioni legali, con esposti al Tar, perché reputa insufficienti le risposte che Rfi ha fornito a fronte delle criticità e dei rischi segnalati, in particolare, ma non solo, per quanto riguarda le aree postindustriali inquinate di Trento nord, ex Sloi in testa.
L'assemblea odierna aveva lo scopo innanzitutto di creare le basi per un coordinamento delle varie realtà in campo per ostacolare la grande opera, avallata da Provincia e Comune, i quali peraltro rassicurano sull'adozione dei correttivi per ridurre l'impatto dei cantieri.
Insomma, grazie alle prescrizioni, alle azioni di mitigazione e alla sorveglianza permanente a cura dell'apposito osservatorio, affermano i due enti locali, la cittadinanza può stare tranquilla.
Ma i comitati non si sentono rassicurati e annunciano un salto di qualità delle iniziative politiche ma anche legali.
Al microscopio, spiegano in assemblea, ci sono vari aspetti dei lavori previsti, ma anche la procedura dell'appalto.
A preoccupare, oltre agli scavi su terreni inquinati di Trento nord, ci sono diversi altri aspetti: le vibrazioni provocate dalle trivelle e da altri interventi, il trasporto e stoccaggio della massa enorme di materiali di scavo (con un continuo viavai di mezzi pesanti), la tutela delle falde acquifere, gli eventuali effetti della galleria sulla paleofrana della Marzola.