Il rilancio dell’Autonomia passa attraverso la nuova «Carta di Borghetto» e un apposito Centro Studi
In occasione del 50esimo anniversario del Secondo Statuto dell’Autonomia, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha incontrato in un tavolo di lavoro il governatore bolzanino Arno Kompatscher, il ministro Roberto Calderoli e il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga
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AVIO. Nella mattinata di oggi, sabato 18 gennaio, il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha presieduto un tavolo di lavoro alla presenza del presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli e del presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. L’incontro si è svolto ad Avio in occasione del Cinquantenario del Secondo statuto di Autonomia.
«Da questo momento di confronto e restituzione vorremmo nasca una carta delle autonomie, la Carta di Borghetto, a partire dalla quale si possa discutere di come valorizzare l'autonomia, di come svilupparla e renderla dinamica, anche alla luce delle idee emerse nel corso delle celebrazioni del Cinquantenario - ha fatto sapere Maurizio Fugatti - credo siano anche maturi i tempi per costituire un Centro Studi sull'Autonomia, portando a compimento un percorso avviato in precedenza per concretizzare un progetto che esca dalla sola dimensione puramente accademica per diventare uno strumento di divulgazione».
Presenti anche i rappresentati di altre autonomie, nonché parlamentari, consiglieri provinciali, sindaci, europarlamentari, rappresentanti dell'associazionismo e delle categorie economiche e sindacali.
«Ci troviamo a discutere di autonomia in un luogo di confine, già confine del regno austroungarico e fulcro dei momenti più significativi della nostra storia - ha specificato - qui cinquant’anni fa si iniziò a parlare di ASAR, di autonomia e di autogoverno, di autonomia integrale da Borghetto al Brennero».
«Sempre qui con i colleghi Kompatscher e l’allora capitano del Tirolo Guenther Platter ci ritrovammo qualche anno fa per la celebrazione dei confini dell’Euregio - ha continuato - noi vogliamo parlare di autonomia con le orecchie attente a quanto accade a Roma sul piano delle riforme, ma con lo sguardo in un orizzonte euro-regionale, caratteristica che contraddistingue le speciali autonomie di Trento e Bolzano e che le rende un modello anche per gli altri territori».
Riguardo al regionalismo differenziale il presidente ha precisato che «Trento e Bolzano intendono discutere di quanto possono ottenere in più, rispetto alle competenze già esercitate, a partire dall'ambiente, mentre sui Lep riteniamo che le risorse debbano essere decise proporzionalmente ai nostri standard».