L'Enpa: troppi lupi morti in Trentino, ora le istituzioni devono agire
Appello dell'Ente nazionale protezione animali affinché si svolgano indagini approfondite per verificare le cause dei decessi di queste settimane: si teme che ci si possa trovare di fronte anche a uccisioni volontarie
NAGO Il lupo morto è vittima di un bracconiere
ALA Recuperata un’altra carcassa di un lupo
FUGATTI “Sì agli abbattimenti dei lupi e orsi in eccesso”
VIDEO Lupi a spasso vicino a passo San Giovanni
TRENTO. Troppi lupi muoiono sulle strade del Trentino e la situazione richiede accertamenti.
Lo afferma l'Enpa, Ente nazionale protezione animali, che sulla questione oggi ha diffuso una nota stampa.
"Sono troppi - scrive il sodalizio animalista - i lupi trovati morti in Trentino: solo pochi giorni fa il corpo di un maschio era stato rinvenuto lungo la strada che da Mori porta al lago di Loppio, ora si tratta di una femmina, rinvenuta all'altezza di Serravalle, nei pressi della strada statale: secondo le prime dichiarazioni è probabile che il lupo sia morto in seguito all'impatto con un veicolo, mentre si attendono gli accertamenti da parte del veterinario".
E proprio sugli accertamenti e sulle indagini insiste l'Enpa, ricordando il caso del "lupo rinvenuto a metà febbraio nei pressi di Castel Penede di Nago, le cui cause di morte erano state ascritte in un primo momento all'impatto con un automezzo, in seguito ad esame autoptico avevano rivelato che l'animale è morto per avvelenamento".
L'ente tiene poi a sottolineare che anche le morti apparentemente ascrivibili ad incidenti possono celare violazioni del Codice della strada (nuovo art. 189 comma 9-bis) o gravi reati come il maltrattamento e l’uccisione di animali (artt. 544 bis e 544 ter c. p.).
"È il caso degli inseguimenti, purtroppo episodi non nuovi in Trentino, spesso corredati da immagini video girate e pubblicate dagli stessi inseguitori", ricorda l'Enpa sollecitando le autorità a svolgere ogni volta tutti gli approfondimenti del caso.
Secondo l'Enpa, si potrebbe anche ipotizzare che i vari rinvenimenti delle ultime settimane celino uccisioni volontarie: poi, i corpi martoriati sarebbero stati "trasportati vicino alle strade, per simulare l'investimento, così da coprire il delitto (tale è per il Codice penale) di uccisione di animali".
Da qui la richiesta di "analisi approfondite per escludere che le fratture e i traumi presenti sul lupo siano stati causati volontariamente da criminali".
L'Enpa ricorda inoltre che "investire degli animali e non allertare i soccorsi, oltre ad una violazione del Codice della strada, può configurare anch'esso il reato di maltrattamento, cui può seguire l'aggravante della morte dell’animale".
La stoccata finale è rivolta agli organismi pubblici chiamati a tutelare la fauna: "Siamo negativamente colpiti - scrive l'Enpa - dal silenzio e dall'inerzia delle istituzioni, che nulla stanno facendo per mettere rimedio a questa ecatombe: dove sono i passaggi protetti per la fauna, che l’Enpa chiede da molti anni? Dove sono i dissuasori, che dopo un esordio di sperimentazione, sono spariti dal radar delle attività da realizzare? Sono davvero difficili i tempi per la tutela degli animali e della biodiversità. Ma l'Enpa continuerà a vigilare e a chiedere formalmente che le ipotesi, terribili, di reato contro gli animali vengano attentamente vagliate dagli organi competenti, attraverso attente indagini di polizia giudiziaria".