I giovani riuniti a Trento con la fondazione Fuci: possibile una comunità mondiale costruita sulla solidarietà tra i popoli
Si è conclusa la seconda edizione della Scuola europea di formazione alla politica promossa dall'ente che fa capo alla Federazione universitaria cattolica italiana. Presenti universitari di vari Paesi europei: "I nuovi partigiani non sono sulle montagne, sono in mare, sono alle frontiere che dividono. I migranti sono i nuovi partigiani perché come loro credono possibile la loro speranza"
TRENTO. "Una comunità mondiale costruita sulla solidarietà tra i popoli è possibile. I nuovi partigiani ce lo insegnano. E i nuovi partigiani non sono sulle montagne: sono in mare, sono alle frontiere che dividono. I migranti sono i nuovi partigiani perché come loro credono possibile la loro speranza".
Lo affermano i giovani partecipanti alla seconda edizione della Scuola europea di formazione alla politica (Sefap) promossa dalla fondazione Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), conclusasi a Trento.
All'iniziativa hanno partecipato settanta studenti universitari provenienti da Germania, Austria, Polonia, Ucraina, Italia e Repubblica Ceca.
Il tema dei migranti e delle migrazioni è stato al centro delle relazioni e del dibattito che ha caratterizzato le tre giornate di studio, ospitate al Museo diocesano dal 10 al 12 marzo.
La strada indicata dai giovani a Trento sul tema delle migrazioni è quella di un sistema di accoglienza diffusa, dove la persona accolta è rispettata nella sua dignità e integrata nel contesto sociale in cui arriva.
Dopo l'esperienza della pandemia e le bombe russe sull'Ucraina, è stato detto dai coordinatore della Sefap riassumendo il senso dell'incontro fra universitari europei, "abbiamo pensato ad un ordine internazionale costruito sulla solidarietà sociale ed edificato da una comunità di uomini e di donne che si riconoscono parte di una unica e grande comunità di popoli". "Siamo convinti - hanno proseguito - che anche le donne, gli uomini e i bambini arrivati senza vita sulla spiaggia di Steccato di Cutro nutrivano la nostra stessa speranza tra le speranze che li avevano spinti ad affrontare il mare in Marzo.
Dinanzi ad un sistema sordo a fenomeni del genere, che parla di numeri e non di persone vacilla anche la nostra speranza. Avvertire un sistema che non riconosce il suo fallimento nel non avere impedito la fine della vita anche di una sola donna, di un solo uomo o di un solo bambino ci sconforta e ci scoraggia. Ma è quando la speranza vacilla che siamo chiamati a ricostruirne le fondamenta". Alla scuola di formazione hanno portato la loro testimonianza anche alcune studentesse ucraine.
"Ogni nuovo attacco porta nuovo dolore. Il nostro obiettivo come giovani è studiare, sviluppare il nostro Paese e fare tutto il possibile per migliorare la vita delle persone. Perché la vera vittoria per noi è un'Ucraina rinnovata, con un popolo democratico e un governo onesto" hanno detto le giovani appartenenti all'associazione di studenti cattolici "Obnova" nata nel 1930 a Leopoli.
"Se un anno fa abbiamo deciso di costruire insieme questo luogo relazionale in cui desideriamo riconoscerci tutti europei, abbiamo scelto - consciamente o inconsciamente - da che parte della Storia stare. Abbiamo deciso di stare dalla parte dei valori che uomini come Alcide Degasperi e Antonio Megalizzi hanno sognato, vissuto e difeso" si legge nella dichiarazione finale.