Ok all’Oktoberfest, concerti game over: sfumata l’ultima possibilità per la Music Arena di essere tale
Area di San Vincenzo: da promessa terra della musica, dei concerti, del divertimento e dello svago che dovevano portare a Trento personaggi di spicco dello star system musicale e non solo, a landa spoglia e silenziosa
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TRENTO. Tra una settimana sarà trascorso un anno esatto dall'ultima nota esalata nella spianata di San Vincenzo dai mega impianti di amplificazione del concerto di Vasco Rossi. Da allora sui quasi 27 ettari di quella che fu un po' enfaticamente (e forse affrettatamente) battezzata come Trentino Music Arena è calato il silenzio. Una fine (che peraltro potrebbe essere solo momentanea) contro natura, se ci si pensa bene. Da promessa terra della musica, dei concerti, del divertimento e dello svago che dovevano portare a Trento personaggi di spicco dello star system musicale e non solo, a landa spoglia e silenziosa.
A violarla solo il sibilo dei treni di passaggio sulla linea del Brennero, il vorticare delle pale degli elicotteri da e per l'aeroporto di Mattarello e il fruscio di fondo delle implacabili folate pomeridiane dell'Ora del Garda. Un anno se ne è andato senza che una sola nota venisse più spesa dopo Vasco, a fronte di un investimento one shot costato milionate di euro di denaro pubblico.
Già così il quadro che si delinea è disastroso. Disastroso e avvilente. Ma il fondo potrebbe non essere stato ancora raggiunto. I mesi senza eventi musicali sulla desertica distesa alle porte sud di Trento potrebbero essere ancora molti altri. L'indizio che gli affannosi tentativi abbozzati negli ultimi mesi dalla Provincia per dimostrare nei fatti che le follie economiche (e non solo), fatte per Vasco in realtà si potevano spalmare nel tempo rendendole accettabili portando alla Music Arena altri grandi artisti, viene da una notizia per certi versi minore, che tuttavia attiene all'area in questione, anticipandone indirettamente l'utilizzo. O, meglio: il non utilizzo.
Arriviamo al dunque: alcuni giorni fa la Edg Spettacoli di Calogero ed Enzo Di Gregorio (padre e figlio) ha ottenuto dalla Provincia il via libera (per ora solo a voce, ma seguirà comunicazione scritta) ad organizzare dal 15 settembre al 15 ottobre prossimi, l'undicesima edizione dell'Oktoberfest trentina.
«Finalmente la situazione si è sbloccata - conferma Enzo Di Gregorio -. Devo dire che la Provincia ci aveva sempre rassicurato sulla disponibilità dell'area per la nostra kermesse. Tuttavia da quando ci aveva messo in stand by, rimandando più volte le nostre richieste della disponibilità dell'area per settembre, qualche timore lo abbiamo avuto».
Dunque a settembre, in continuità con quanto accade dal 2018 (eccezion fatta per le annate flagellate dal Covid), nella porzione sud dell'area San Vincenzo a furoreggiare saranno birra, gastronomia ed eventi che lo scorso anno fecero registrare dodici serate di sold out nel capannone da 3.200 posti.
I tantissimi estimatori che questa kermesse simil-bavarese conta in Trentino Alto Adige ma anche in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, con pullman e camper che organizzato trasferte ad hoc, saranno contenti. Meno, molto meno chi sperava di poter assistere quest'anno su quell'area a dei concerti di un certo livello o almeno ad un evento capace di riunire a Trento alcuni cantanti di richiamo, come già accaduto in passato in centro città a Trento con delle serate organizzate da Radio Italia.
Secondo i bene informati, proprio un appuntamento di quest'ultimo genere, ipotizzato per settembre, sembrava poter essere messo in calendario fino a pochi giorni fa. Sarebbe stata questa la ragione dei "rimbalzi" ricevuti da Edg Spettacoli per l'Oktoberfest. Alla fine, però, anche questo estremo tentativo di "defibrillare" musicalmente la Music Arena sarebbe fallito.
Un ultimo, disperato tentativo di salvare il salvabile (ma soprattutto la faccia) seguito ai «no, grazie» ricevuti - dopo le valutazione del caso - in prima battuta dalla Showtime di Roland Barbacovi e più di recente da Live Nation (la società che ha organizzato il concerto di Vasco) alla richiesta della Provincia di portare a Trento nel corso dell'estate qualche grosso calibro del panorama musicale.
Miracoli e colpi di scena non ci sentiamo di escluderli, visto che di mezzo parlando di area S.Vincenzo c'è anche tanta politica, ossia l'arte del possibile. L'impressione, però, è che se di musica di un certo tipo per Trento si tornerà a parlare, lo si farà ormai per il 2024.