Mottarone, 2 mesi prima della tragedia si accavallarono le funi. Il racconto del testimone
Nella tragedia due anni fa persero la vita 14 persone. A parlare uno dei tecnici dello stesso Ustif regionale: "Un simile evento dovesse essere comunicato in modo da metterci in condizione di predisporre gli eventuali controlli di carattere straordinario"
CHIUSA L'INCHIESTA 8 indagati
I FATTI Cede la fune, precipita la funivia
LE VITTIME Ecco chi sono i 14 morti
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MILANO. Circa due mesi prima della tragedia della funivia del Mottarone in cui due anni fa persero la vita 14 persone "si era verificato un accavallamento di funi sull'impianto" ma all'Ustif, l'ufficio speciale trasporti a impianti fissi del Piemonte, organismo del ministero delle Infrastrutture "non è pervenuta alcuna comunicazione".
Lo ha raccontato lo scorso 23 febbraio al procuratore di Verbania Olimpia Bossi e al pm Laura Correra, uno dei tecnici dello stesso Ustif regionale, sentito come testimone nell'inchiesta appena chiusa nei confronti di Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone, di Enrico Perocchio, direttore di esercizio, di Gabriele Tadini, capo servizio, di Anton Seber, presidente del cda di Leitner, incaricata della manutenzione, di Martin Leitner, consigliere delegato del gruppo altoatesino, di Peter Rabanser, il responsabile del customer service e delle due società.
Nel verbale, tra quelli agli atti dell'indagine, il tecnico ha precisato "che un simile evento dovesse essere comunicato in modo da metterci in condizione di predisporre gli eventuali controlli di carattere straordinario, ciò anche in ragione della durata dell'episodio e della porzione di funi interessata". Inoltre ha aggiunto: in caso di "accavallamento funi, scarrucolamenti o guasti di particolare importanza (...) è il direttore di esercizio" che "entro 5 giorni dal fatto (...) deve predisporre una relazione e inviarcela".
La procura di Verbania il 19 maggio scorso ha chiuso le indagini arrivando da 14 a 8 indagati, dichiarando che ci fosse un insieme di "negligenza, imprudenza, imperizia" e "violazione" delle norme sulla sicurezza dei trasporti e indicate nei manuali di manutenzione che risale indietro nel tempo, alla base dell'incidente della funivia del Mottarone in cui, il 23 maggio 2021, hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bimbi.