Provincia / Il nodo

Sindacati in piazza a Trento: rilanciare la sanità, dai contratti agli organici

Manifestazioni questa mattina, 26 maggio, in piazza Dante: si chiede all'ente pubblico di cambiare rotta su mancato rinnovo dei contratti, carenza di organici e scarsa valorizzazione del personale

TRENTO. Manifestazione sindacale, questa mattina a Trento, contro il mancato rinnovo dei contratti, la carenza di organici e la mancata valorizzazione del personale sanitario trentino.

Un presidio della Fp Cgil si è tenuto in piazza Dante, davanti alla Provincia: "Questa è solo la prima di una serie di iniziative che metteremo in campo. Intendiamo tenere sotto pressione l'esecutivo provinciale fino all'assestamento di bilancio, ultima finestra utile per vedere risposte per il comparto. Ad oggi la Giunta ha messo sul tavolo appena 36 milioni di euro una tantum per tutto il comparto pubblico locale. Sono briciole", ha dichiarato, il segretario sindacale, Luigi Diaspro.

Dal rinnovo del contratto all’organico: i sindacati della sanità in piazza

Sono tornati in piazza, questa mattina (venerdì 26 maggio), i sindacati della Sanità trentina. Numerosi i temi caldi che Cisl Fp, Uil Fpl, Fenalt e Nursing Up intendono sottoporre alla Provincia: tra gli altri, la trattativa del contratto 2022/24, lo stop alle esternalizzazioni, la revisione dell'ordinamento professionale, lo sblocco delle progressioni di carriera, la carenza cronica di personale.

Oggi sono intervenuti anche Giuseppe Pallanch (Cisl Fp), Giuseppe Varagone (Uil Fpl), Paolo Panebianco (Fenalt) e Cesare Hoffer (Nursing Up) per chiedere di avviare la trattativa del contracco 2022/1024, di riprendere le negoziazioni di secondo livello, di fermare le esternalizzazioni, di revedere l'ordinamento professionale, sbloccare le progressioni di carriera, valutare i fabbisogni e delineare un piano di assunzioni per far fronte alla carenza cronica di personale, di valorizzare l'attrattività della sanità.

Cisl Fp, Uil Fpl, Fenalt e Nursing Up chiedono alla Provincia di rilanciare un settore strategico e fondamentale del welfare territoriale.

Urgente, sottolineano, anche convocare quanto prima il tavolo di Apran per definire gli accordi, distribuire i 5 milioni di una tantum e rivedere la parte giuridica del triennio 2019/2021.

 

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