Sequestrato dalla polizia locale di Trento un nuovo congegno per manipolare il satellitare dei tir
Il conducente sanzionato poteva disattivare le registrazioni mettendo in modalità “riposo” il tachigrafo nonostante il veicolo fosse in movimento. Oltre alle eventuali conseguenze penali, le conseguenze sono una multa di 2.400 euro, la sospensione della patente fino a 3 mesi e la decurtazione di 10 punti, oltre alle spese di ripristino (2.000 euro) dell'impianto tachigrafico
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TRENTO. Durante un controllo la polizia locale di Trento ha scoperto un nuovo congegno di manipolazione del ricevitore satellitare del tachigrafo per i mezzi pesanti. Un autotrasportatore polacco è stato fermato sulla provinciale 235, nella zona dell'Interporto, con a bordo del veicolo un sofisticato congegno elettronico costituito da una chiavetta usb in grado di bloccare e quindi alterare la ricezione del segnale Gnss (Global navigation satellite system) installato nel tachigrafo intelligente, che è obbligatorio dal 2019 su tutti i veicoli di nuova immatricolazione destinati al trasporto di persone o merci sopra le 3 tonnellate e mezzo.
L'attività di controllo stradale della squadra Pronto intervento infortunistica e viabilità della Polizia locale Trento-Monte Bondone ha permesso di individuare e sequestrare - per la prima volta in Italia - il dispositivo illegale, che serviva al conducente per falsificare non tanto le proprie ore di guida e riposo - sottolinea il Comune di Trento in una nota - bensì la posizione assoluta del veicolo sfruttando il segnale Gnss per mezzo del ricevitore incorporato all'interno dell'apparecchio.
Il conducente sanzionato poteva disattivare le registrazioni mettendo in modalità “riposo” il tachigrafo nonostante il veicolo fosse in movimento. Una vera e propria frode di difficile rilevazione, considerato che la manipolazione avviene direttamente sul dispositivo elettronico e senza alcuna modifica visibile agli operatori di polizia. Oltre alle eventuali conseguenze penali, le conseguenze sono una multa di 2.400 euro, la sospensione della patente fino a 3 mesi e la decurtazione di 10 punti, oltre alle spese di ripristino (2.000 euro) dell'impianto tachigrafico.
"Una manipolazione sofisticata di difficile rilevazione", afferma il vicesovrintendente Alessandro Zampedri, impegnato da anni nel contrasto di queste frodi e fenomeni illegali. Nel caso di specie infatti se il veicolo non viene fermato mentre il conducente utilizza il dispositivo (reperibile liberamente secondo l'autista sanzionato su alcuni siti web a cifre contenute), ad oggi non esistono delle tecniche preventive di accertamento e rilevamento.