Autonomia differenziata, Fugatti: «Nessun danno al Trentino, anzi più competenze»
Il consigliere Tonini (Pd): «la nostra esperienza prestata ed offerta ai nostri amici delle regioni aspiranti all’autonomia, deve essere nel segno della gradualità, per non innescare tensioni nel paese. Questa è una maratona, non una corsa ad ostacoli»
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TRENTO. «Il disegno di legge sull'autonomia differenziata riguarda sostanzialmente l'autonomia delle regioni ordinarie e non può arrecare alcun danno alle autonomie speciali, se non ampliare in modo dinamico le competenze che già abbiamo». Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in Consiglio provinciale, dove si sta tenendo la comunicazione della Giunta sul disegno di legge Calderoli, chiesta dalle minoranze consiliari.
«Pare di capire che nel testo ci siano delle tutele che salvaguardano le nostre prerogative - ha sottolineato il consigliere provinciale Alex Marini (Cinque Stelle), primo firmatario della richiesta di comunicazione - tuttavia dovremmo diventare parte attiva, svolgendo un ruolo di pontieri e facilitatori affiancando le altre regioni perché allarghino le loro competenze, per scongiurare il rischio di frammentare il paese ed assistere ad arretramenti sul piano delle capacità di gestione delle risorse pubbliche».
Secondo la consigliera Lucia Coppola (Gruppo misto): «questa riforma presuppone un livello di partenza omogeneo che attualmente non c'è (un esempio su tutti è quello della sanità)», mentre per il consigliere Giorgio Tonini (Partito democratico) «la nostra esperienza prestata ed offerta ai nostri amici delle regioni aspiranti all'autonomia, deve essere nel segno della gradualità, per non innescare tensioni nel paese. Questa è una maratona, non una corsa ad ostacoli».