Caldo, sindacati all’attacco: “Sopra i 35 gradi bisogna fermare i cantieri. Si rischiano infortuni e malori”
Fillea e Feneal ricordano anche a fronte di temperature percepite sopra i 35 gradi l'attività può essere ridotta o sospesa facendo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per eventi meteo estremi: “Va prima di tutto tutelata la sicurezza dei lavoratori”
METEO A Trento e Bolzano notti tropicali. Dal 18 luglio tornano i temporali
ONDATA Trentino, nei prossimi giorni ci sarà un caldo record
IL DRAMMA Revò, folgorato dalla corrente nel cantiere di casa
IL CASO Un operaio della Dana di Torino sviene per il caldo (2022)
TRENTO. L'edilizia è tra i comparti più esposti a rischio calore. E l'innalzamento delle temperature previste in questi giorni mette in allerta i sindacati delle costruzioni. Fillea Cgil e Feneal Uil ricordano in una nota che anche a fronte di temperature percepite sopra i 35° l'attività può essere ridotta o sospesa facendo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per eventi meteo estremi.
"Lavorare nei cantieri stradali, sui ponteggi, sotto il sole cocente è un rischio enorme per la salute e la sicurezza degli operai - sottolineano i segretari provinciali delle due sigle Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti -. Con le alte temperature infatti aumenta il rischio di farsi male, anche a seguito di malori. Per questa ragione ricordiamo che con temperature sopra i 35° le aziende possono ricorrere alla cassa integrazione, facendone richiesta all'Inps. In queste giornate stiamo svolgendo azioni di informazione sui cantieri e a brevissimo verrà diffusa anche una circolari di Centrofor perché tutti gli operai siano consapevoli dei rischi che corrono, quali sono le buone pratiche da mettere in atto e anche quali sono i loro diritti".
Fillea e Feneal ricordano che la soglia dei 35° è considerata da Inps non solo per le temperature reali, ma anche percepite, nel caso di particolari lavorazioni. Tra queste "i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all'aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l'utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore".
La sospensione dell'attività è chiaramente l'azione più incisiva, ma ci sono un insieme di buone pratiche da mettere in campo durante tutti i mesi estivi per evitare di incorrere nel colpo di calore, come il cambio dei turni, la mattina presto e nelle ore pre-serali, quando possibile, l'aumento delle pause. Fondamentale anche acqua e una zona d'ombra. Opportuno evitare lavori isolati perché in caso di malore il lavoratore non riceva aiuto in modo tempestivo.