Ecco il decreto del presidente Fugatti che autorizza l’abbattimento dei lupi di Malga Boldera
Sarà il primo caso in Italia. Nella zona in due mesi sono stati predati dai lupi 16 bovini e 2 asini. Numeri che hanno indotto Fugatti a ordinare l'abbattimento, affidato al Corpo Forestale
LAV “Decreto immorale”. L’Ue apre alla caccia dei lupi
LUPI Il decreto firmato da Fugatti
AVIO Attacchi del lupo, esplode la rabbia del sindaco di Avio
LESSINI Il recinto non basta più, allevatori esasperati
ANIMALISTI Le associazioni contro Fugatti
TRENTO. Ecco il documento integrale firmato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che autorizza la rimozione tramite abbattimento di due esemplari di lupo nella zona di Malga Boldera (Sega di Ala) il cui alpeggio ricade nella parte trentina dei Monti Lessini. Nella zona in due mesi sono stati predati dai lupi 16 bovini e 2 asini. Numeri che hanno indotto Fugatti a ordinare l'abbattimento, affidato al Corpo Forestale.
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Prot. n.
DECRETO DEL PRESIDENTE N. 41 DI DATA 24 Luglio 2023
OGGETTO: Legge provinciale 11 luglio 2018, n. 9. Autorizzazione alla rimozione tramite abbattimento di due esemplari di lupo (Canis Lupus).
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
- Vista la Legge provinciale 11 luglio 2018 n. 9 (Attuazione dell'articolo 16 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche: tutela del sistema alpicolturale) che attribuisce al Presidente della Provincia la facoltà di autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione limitatamente alle specie Ursus arctos e Canis lupus per determinati motivi di rilevante interesse pubblico, tra i quali è ricompreso quello di consentire in condizioni rigorosamente controllate su base selettiva e in misura limitata il prelievo di esemplari allo scopo di prevenire gravi danni all’allevamento o per altri motivi di rilevante interesse pubblico; considerato che nei pascoli d’alpeggio ricadenti nella parte trentina dei Monti Lessini all’interno del compendio d’alpeggio denominato Malga Boldera nel mese di giugno 2023 il Corpo Forestale Trentino ha accertato una serie grave di danni rappresentate da predazioni ad opera di lupi a danno dei seguenti armenti: 2 asini il 3 giugno, 2 vitelle il 7 giugno, 4 vitelle il 12 giugno, 2 vitelle il 16 giugno, 5 vitelle il 28 giugno 2023;
- considerato, altresì, che si è verificata una ulteriore predazione di lupo a danno di 3 vitelle il 22 luglio 2023;
- evidenziato che l’entità dei danni registrati nonostante le misure di prevenzione e la particolare intensità della pressione predatoria del lupo rispetto all’intero territorio provinciale evidenziano come si tratti di un caso di particolare criticità;
- vista l’istruttoria del 21/06/2023 prot. n. 483986, integrata con prot. n. 507330 del 29/06/2023, con cui il Servizio Faunistico richiede all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) il parere circa il prelievo di massimo due esemplari di lupo, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della LP n.9/2018;
- visto il parere formulato da ISPRA con la lettera del 17/07/2023 n. prot. 551548, a seguito della richiesta da parte del Servizio Faunistico;
- vista la nota n. 569721 del 24/07/2023, con la quale il Servizio Faunistico trasmette al Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna gli esiti finali dell’istruttoria relativa alle predazioni a Malga Boldera sopra riportate;
- vista la nota n. 572907 del 24/07/2023, con la quale in Servizio Faunistico integra la precedente relazione istruttoria n. 569721 di data 24/07/2023;
- Valutato che, come risulta dalla istruttoria contenuta nella nota prot. n. 569721 del 24/07/2023 , sulla base degli accertamenti dei danni, il personale forestale specializzato, sempre intervenuto, ha verificato le opere di prevenzione adottate in una situazione ben circostanziata nello spazio (una sola malga) e nel tempo, tanto da riuscire ad apprezzarne il funzionamento, il perfezionamento assistito e, infine, a inusuale capacità del/i lupo/i di attraversare la recinzione tollerando l’elettrocuzione, e data la presenza di nuclei di vegetazione arborea e arbustiva nell’area di pascolo, il 18 giugno 2023 è intervenuta l’unità cinofila del Corpo forestale trentino per escludere che i lupi potessero trovarsi all’interno della recinzione;
- rilevato che dopo gli eventi di danno il personale specializzato del Corpo Forestale Trentino ha realizzato più sopralluoghi finalizzati alla sorveglianza e al respingimento di ulteriori possibili attacchi, nonché per supportare gli allevatori nell’affrontare questa criticità;
- evidenziato che le malghe in Lessinia sono prevalentemente caricate con mandrie di bovini, soprattutto da latte, mentre i greggi ovini sono minoritari e gli equidi sono pochi. Le malghe, quasi tutte comprese nel vasto altopiano sommitale o nelle pendici immediatamente sottostanti, sono spesso contigue l’una all’altra, sono servite da un’ottima rete stradale e sono quindi rapidamente e facilmente raggiungibili, a distanze in genere limitate rispetto al centro aziendale, per gli allevatori locali che le caricano. I gestori non sono pertanto obbligati a risiedere in malga, potendo facilmente recarvisi giornalmente per la mungitura, se sono caricate bovine in lattazione, o anche meno di frequente se sono caricati bestiame da rimonta o bovini da carne [Relazione tecnica Sistemi di alpeggio, vulnerabilità alle predazioni da lupo e metodi di prevenzione nelle alpi (febbraio 2015) nell’ambito del Progetto LIFE 12 nat/it/000807 wolfalps, a cura di Maurizio Ramanzin e Enrico Sturaro (Università degli Studi di Padova -Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente)];
- considerato che Malga Boldera fa parte del sistema di malghe della parte trentina della Lessinia, è di proprietà del comune di Ala ed è gestita dalla Società Allevatori di Ala. Nel corrente anno, la superficie pascoliva di circa 64 ha è stata caricata con 64 vitelle e 2 asini, questi ultimi animali utili anche alla protezione del bestiame, come indicato nella specifica piattaforma nazionale http://www.protezionebestiame.it/altri-animali-da-protezione/;
- preso atto che Malga Boldera è un pascolo alpino privo di un’unità abitativa dedicata al pascolo non prevedendo la presenza stabile di un pastore, data anche l’accessibilità;
- rilevato, quindi, che a Malga Boldera la prevenzione dei danni da lupo è affidata da tempo ad un accurato sistema di recinzioni elettrificate e alla verifica giornaliera da parte del personale incaricato e che l’opera di prevenzione e di dissuasione rappresentata dalla recinzione elettrificata mira a creare un sistema che assicuri il mantenimento dell’attività pastorale nonostante la crescente minaccia della predazione;
- considerato che, allestita nel biennio 2018-2019, la recinzione elettrificata a servizio del pascolo d’alpeggio di Malga Boldera ha protetto le mandrie all’interno presenti fino al maggio 2023;
- considerato che la suddetta istruttoria del Servizio Faunistico, basata sui citati rapporti del Corpo forestale trentino, evidenzia il carattere grave degli eventi predatori del mese di giugno 2023 a Malga Boldera;
- considerato il parere del 17/07/2023 n. 551548, con il quale ISPRA analizza l'impatto della predazione da lupo nel contesto geografico durante il periodo 2021-2022 e in particolare sulla malga oggetto della richiesta di deroga mediante un’analisi spaziale sviluppata da ISPRA e MUSE all’interno di uno studio sperimentale in fase di ultimazione;
- considerato che come valutato da ISPRA nel parere n. prot. 551548 si tratta del cluster con il maggior numero di eventi di predazione per il territorio provinciale nel biennio considerato, nonché quello con le maggiori perdite in termini di UBA: si tratta della sequenza di predazione su bovini più grave osservata in Provincia autonoma di Trento dalla ricomparsa del lupo;
- evidenziato, inoltre, che, secondo ISPRA, riguardo alla diffusione delle misure di prevenzione nel contesto geografico, emerge che nel cluster considerato sono presenti 12 malghe, di cui (nel biennio 2020-2021) 4 dotate di misure di prevenzione. Tra queste rientra Malga Boldera con una recinzione elettrificata. Riguardo alla presenza e al corretto funzionamento delle misure di prevenzione nel contesto e a Malga Boldera, ISPRA riprende quanto evidenziato in istruttoria per il caso specifico della malga in parola, e cioè che la recinzione è risultata molto efficace fino agli eventi di giugno 2023, per il superamento del recinto tramite una tecnica sviluppata dai lupi responsabili dei danni nonostante il perfetto stato di funzionamento dell’opera constatato nelle ultime tre predazioni;
- valutato che ISPRA ha quindi analizzato gli effetti del prelievo sullo stato di conservazione soddisfacente della popolazione di lupo nell’area di ripartizione naturale sulla base di analisi condotte nell’ambito dello studio sperimentale di ISPRA e MUSE in corso di completamento, anticipando che il prelievo di due esemplari non appare incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione di lupo del Trentino-Alto Adige;
- osservato che nel caso specifico della Lessinia le caratteristiche del pascolo d’alpeggio praticato evidenzia una concentrazione delle predazioni da lupo su bovini anomala rispetto al restante territorio alpino, in cui l’incidenza della predazione del lupo sul bestiame bovino è quasi trascurabile, come evidenza l’indagine condotta nell’ambito del progetto LIFE sopra citato.
- considerato che, in base al rapporto grandi carnivori 2022 della Provincia autonoma di Trento, i capi bovini predati da lupo sono stati 53 per l'intero anno e per l’intero territorio provinciale, mentre la serie di predazioni registrata recentemente nella sola Malga Boldera e in meno di 2 mesi assomma a ben 16 bovini (vitelle) e 2 asini;
- considerato che, in particolare, nello Studio 2015-2019 ISPRA evidenzia che nella Provincia autonoma di Trento, in riferimento al periodo 2015-2019, “… L’andamento temporale degli eventi di predazione a livello provinciale ha mostrato un forte incremento (Fig. 58a)”, [pagina 88 del documento “Stima dell’impatto del lupo sulle attività zootecniche in Italia. Analisi del periodo 2015 – 2019”, presentato nel luglio del 2022 e consultabile nel sito https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/monitoraggio-nazionale-del-lupo/impatto- del-lupo-sulle-attivita-zootecniche];
- evidenziato che gli eventi predatori del mese di giugno 2023 concentrati a Malga Boldera costituiscono esempio di focolaio di attacco, verificatisi in sequenza entro il raggio di 5 km dalla medesima Malga e come tale con carattere di gravità che potrebbe portare ad una perdita economica diretta – rappresentata dal valore del bestiame predato – e indiretta, con ragionevole previsione dell’abbandono dell’attività di alpeggio, con conseguente impatto sui servizi ecosistemici connessi all’attuale assetto silvopastorale e contestuale perdita per il comparto dell’economia di montagna;
- dato atto che che, tenuto conto delle caratteristiche temporali e del numero degli animali predati, nel proprio parere del 17 luglio 2023 n. prot. 551548 ISPRA ritiene che le predazioni registrate nella malga Boldera, a giugno 2023, possano essere considerate danno grave all’allevamento;
- considerato, infatti, che ISPRA evidenzia che nel periodo 2021-2022 l’area d’alpeggio qui di interesse registra “il maggior numero di eventi di predazione per il territorio della PAT”;
- rilevato altresì che, dal monitoraggio genetico e dai dati raccolti da fototrappolaggio, il Rapporto grandi carnivori 2022, pubblicato il 07 luglio 2023, (pagine 15 e seguenti) evidenzia che “i dati raccolti nel loro insieme fanno stimare, nel 2022, una consistenza minima pari a 29 branchi o nuclei familiari”, pagina 17;
- osservato, inoltre, che lo stato di conservazione della specie Canis Lupus in Italia è definito come in miglioramento rispetto alla rilevazione 2013 dalla Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani aggiornata al 2022, consultabile nel sito nel Ministero dell’Ambiente e della Siurezza Energetica https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/biodiversita/lista_rossa_vertebrati- italiani_2022.pdf;
- preso atto che, quanto allo stato della specie canis lupus nell’areale di presenza trentino, come riportato nella nota n. prot. 551548/2023, ISPRA ritiene che la rimozione di due esemplari di lupo “non appare incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione di lupo del Trentino Alto Adige”, alla luce delle “analisi condotte nell’ambito dello studio sperimentale di ISPRA e del MUSE in corso di completamento”, come riportato nel parere medesimo;
- ritenuto pertanto, per quanto sopra premesso, di procedere con la rimozione di massimo due esemplari di lupo, ai sensi della L.P. n. 9/2018;
- considerato che l’articolo 16 della direttiva 92/43/CEE prevede motivi tassativi per il rilascio delle deroghe ai divieti prescritti dalla medesima direttiva 92/43/CEE e che tra i motivi di rilievo per il caso in esame vi sono quello di consentire in condizioni rigorosamente controllate il prelievo, la cattura e l’abbattimento di un numero limitato di animali per prevenire gravi danni all’allevamento e per altri motivi di interesse pubblico, come quello di rendere possibile una sperimentazione e ricerca scientifica nei termini descritti da ISPRA nella nota prot. n. 551548/2023;
- evidenziato che, in riferimento alla possibilità di applicare misure alternative al prelievo, l’azienda Malga Boldera risulta “aver applicato misure di prevenzione di livello accettabile e che i lupi sono riusciti comunque, in alcuni casi, a penetrare”, come ISPRA evidenzia nel citato parere prot. n. 551548/2023;
- considerato che nel parere del 17/07/2023 prot. n. 551548 ISPRA, nel riprendere puntualmente gli aspetti rilevanti per la deroga ai sensi della direttiva Habitat rileva che:
- le predazioni registrate nella malga Boldera possono essere considerate danno grave all’allevamento;
- il prelievo di massimo 2 lupi del branco gravitante nella specifica area della malga Boldera non pregiudica il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente della popolazione di lupi del Trentino-Alto Adige;
- osservato, pertanto, che ISPRA ritiene, per questi due specifici aspetti, la deroga richiesta coerente con il dettato dell’art. 1 della LP n. 9/2018, e con il testo dell’art. 16 della Direttiva Habitat.
- considerato, altresì, che in riferimento alla possibilità di applicare misure alternative al prelievo, quale terzo aspetto rilevante per la deroga ai sensi della direttiva Habitat, ISPRA, prendendo atto delle specifiche condizioni di allevamento, evidenzia che l'azienda in questione risulta aver
- applicato misure di prevenzione di livello accettabile, e che i lupi sono comunque riusciti, almeno in alcuni casi, a penetrare all’interno dell’area di presenza del bestiame per inefficacia delle misure applicate;
- considerato, inoltre, che, sono state adottate ulteriori misure rafforzative per l’allontanamento e la dissuasione, quali la bonifica dell’area recintata con cani da guardiania condotti dal personale forestale, il pattugliamento da parte del personale forestale;
- considerato che nonostante le azioni intraprese, il 29 giugno vi è stata un’ennesima incursione predatoria. Ciò si è ripetuto anche più recentemente con la predazione del 22 luglio 2023;
- considerato che con questi ennesimi danni l’attività gestionale della Malga Boldera rischia di essere definitivamente compromessa e pertanto urge intervenire con azioni dirette ed energiche sui lupi;
- considerato che ISPRA ritiene necessario che l'amministrazione provinciale valuti, anche successivamente alle rimozioni, possibili azioni di miglioramento delle condizioni di protezione del bestiame alla malga Boldera, anche tramite strategie integrate di prevenzione dei danni;
- evidenziato, anche, che per quanto riguarda l’applicazione di misure alternative, ISPRA ritiene che il prelievo richiesto di due lupi possa risultare coerente con il quadro normativo provinciale e comunitario, purché l’amministrazione provinciale attivi un programma di azioni volte ad incentivare l'adozione di misure di prevenzione da parte delle altre aziende presenti nell'area, e purché produca entro 3 mesi una sintetica valutazione dei possibili miglioramenti della prevenzione attivabili nella malga Boldera, corredata di un conciso cronoprogramma delle eventuali azioni;
- preso atto che a giudizio di ISPRA l’eventuale prelievo in deroga di due lupi nel 2023 in provincia di Trento assume carattere sperimentale, visto che si tratterebbe del primo caso di rimozione di lupi nel Paese finalizzato a mitigare impatti predatori su allevamenti, e che risulta quindi opportuno raccogliere informazioni, in particolare circa gli effetti del prelievo sulla popolazione di lupi e sulle dinamiche predatorie;
- valutato che la fattispecie concreta che qui interessa riguarda l’attivazione delle deroghe prescritte dall’articolo 16 della Direttiva Habitat nei confronti di esemplari di lupo (Canis lupus);
- preso atto che tale specie animale è considerata all’allegato IV (specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa) della direttiva 92/43/CEE, e inserita all’art. 2, co. 1, L: n. 157/1992 (Legge quadro per la protezione della fauna selvatica) tra le specie “particolarmente protette”;
- preso atto che, nell’ambito delle competenze statutarie, la Provincia autonoma di Trento, con propria legge provinciale n. 9 del 2018, in dichiarata attuazione dell’art. 16 Direttiva U.E. 92/43 ha disposto all’art. 1, comma 1, anche per la specie “canis lupus”, la possibilità che siano autorizzati “previo parere dell’ISPRA, il prelievo, la cattura o l’uccisione a condizione che non esista un’altra soluzione valida”, “per prevenire danni gravi, specificatamente alle colture, all'allevamento, ai boschi, al patrimonio ittico, alle acque e ad altre forme di proprietà, per garantire l'interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico”;
- preso atto che lo status di protezione rigorosa della specie cani lupus è soggetta a deroghe a condizione che vi sia interesse ad agire (nel caso del lupo vi è interesse a prevenire danni rilevanti al bestiame), che non esista altra soluzione soddisfacente a fronte di danni significativi e ricorrenti nonostante l’attuazione di misure di protezione, e che le deroghe non pregiudichino il mantenimento delle popolazioni in stato di conservazione favorevole;
- considerato che gli eventi predatori del mese di giugno 2023 e ripetuti il 22/07/2023, concentrati a Malga Boldera, costituiscono esempio di focolaio di attacco con carattere di gravità che potrebbe portare ad una perdita economica diretta – rappresentata dal valore del bestiame predato – e indiretta;
- valutato che con particolare riferimento all’assenza di un’altra soluzione valida è di ausilio la comunicazione della Commissione europea recante il “documento di orientamento sulla rigoroso tutela delle specie animali di interesse comunitario ai sensi della direttiva Habitat” (2021/C 496/01);
- preso atto che l’analisi per determinare che “non esista un’altra soluzione valida” presume l’esistenza di una situazione o un problema specifico che devono essere affrontati e comporta verificare se questo può essere risolto senza ricorrere a una deroga “alla luce delle circostanze relative alla situazione specifica in esame e nel rispetto dei divieti sanciti nella direttiva Habitat” (Causa C-674/17, punto 51);
- osservato che, nell’area oggetto di intervento, è presente la recinzione elettrificata la cui efficacia protettiva e dissuasiva – in particolare con riferimento alla elettrificazione – è integrata dalla presenza di altri animali da protezione, asini, come indicato dalla piattaforma nazione http://www.protezionebestiame.it/altri-animali-da-protezione/;
- evidenziato che, in assenza di edifici dedicati al ricovero di personale, Malga Boldera è gestita dalla Società Allevatori di Ala prevedendo non la presenza di un pastore stabile in malga ma visite regolari per l’accudimento delle vitelle da parte degli allevatori in un pascolo protetto da una recinzione elettrificata. Questa opera comune di prevenzione si è dimostrata efficace fino al maggio 2023;
- considerato, inoltre, che, in riferimento alla possibilità di applicare misure alternative al prelievo, ISPRA evidenzia che l’azienda risulta “aver applicato misure di prevenzione di livello accettabile e che i lupi sono riusciti comunque, in alcuni casi, a penetrare”.
- rilevato, peraltro, che da giugno 2023 neppure l’intensificata presenza dell’uomo a Malga Boldera ha avuto efficacia intimidatoria nei confronti dei lupi presenti in zona;
- considerato che il prelievo di due lupi “non appare incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione di lupo del Trentino Alto Adige”, alla luce delle “analisi condotte nell’ambito dello studio sperimentale di ISPRA e del MUSE in corso di completamento”, come riportato nel parere di ISPRA del 17/07/2023 n. prot. 551548;
- considerato che della completezza e della proporzionalità dell’istruttoria vi è conferma nel parere di ISPRA prot. n. 551548/2023, il quale valuta coerente con il quadro normativo provinciale e comunitario il prelievo richiesto di due lupi;
- considerato che il prelievo dei due esemplari di lupo può avvenire in linea teorica tramite cattura e seguente captivazione permanente oppure tramite abbattimento;
- considerato che la cattura di due esemplari di lupo tecnicamente potrebbe essere realizzata tramite il posizionamento di lacci oppure tramite telenarcosi in free ranging, ma che tali modalità non possono essere applicate nel contesto spaziale in parola e in tempi ragionevoli, vista la difficoltà tecnica oggettiva della messa in atto di tali metodi di cattura e la loro aleatorietà, oltre il fatto che il prelievo tramite cattura non avrebbe quell’effetto di condizionamento sui lupi rimanenti del branco, mancando il nesso temporale e causale diretto tra l’attività di predazione sul bestiame e la rimozione contestuale del lupo che la pratica;
- considerata quindi l’urgenza di intervenire per arginare il ripetersi dei danni di cui sopra con modalità tali da effettuare un condizionamento negativo del comportamento del branco e che a tale scopo la cattura per captivazione permanente non consente di agire in modo tempestivo con gli effetti auspicati;
- ritenuto pertanto che la rimozione dei due esemplari di lupo a malga Boldera non possa che avvenire mediante abbattimento;
- rilevato che risulta opportuno, secondo ISPRA, raccogliere informazioni, in particolare circa gli effetti del prelievo sulla popolazione di lupi e sulle dinamiche predatorie, informazioni possibili solo una volta attuata la rimozione;
- osservato che ISPRA ritiene coerente con il quadro normativo provinciale e comunitario il prelievo richiesto di due lupi alle condizioni di seguito riassunte:
- attivazione di un programma di azioni volte a incentivare l’adozione di misure di prevenzione da parte delle altre aziende presenti nell’area,
- sintetica valutazione dei possibili miglioramenti della prevenzione attivabili a Malga Boldera (anche tramite strategie integrate), corredata da un conciso cronoprogramma delle eventuali azioni, da produrre entro 3 mesi azioni;
- rilevato che in considerazione delle indicazioni di ISPRA, sono state eseguite ulteriori attività come descritte nella relazione istruttoria prot. n. 569721 del 24/07/2023. In sintesi, il 19 luglio 2023, il personale dell’Amministrazione provinciale ha incontrato presso Malga Boldera i rappresentanti degli allevatori e del Comune di Ala (che è proprietario della malga) anche al fine di verificare la sostanziale sussistenza dei presupposti per le attività di collaborazione necessarie a perseguire i seguenti obiettivi:
- attivare un programma di azioni volte ad incentivare l’adozione di misure di prevenzione da parte delle aziende presenti nell’area;
- valutazione dei possibili miglioramenti della prevenzione attivabili nella malga Boldera;
- Visti gli esiti positivi dell’incontro, sono state valutate delle azioni possibili funzionali agli obiettivi sopra delineati. Essi sono riportati rispettivamente negli allegati A e B alla relazione istruttoria prot.
- n. 569721 del 24/07/2023. In sintesi, per quanto riguarda il programma di azioni (obiettivo di cui al punto 1), saranno programmati dei sopralluoghi nelle malghe caricate della Lessinia trentina per consentire al personale forestale specializzato in misure di prevenzione di illustrare il sistema di incentivazione messo in campo dalla Provincia per prevenire i danni da predazione e di sviluppare proposte tecniche pertinenti alla specificità della singola malga (Delibera della Giunta provinciale n. 1522 del 10 settembre 2021 e successive Determine dirigenziali del 16 febbraio 2022 e del 5 maggio 2022). Fra i possibili miglioramenti della prevenzione attivabili a malga Boldera (obiettivo di cui al punto 2), è stata concordata la predisposizione di un programma di sorveglianza, controllo e manutenzione periodica dello stato di efficienza della recinzione elettrificata da parte degli allevatori (es. rinforzi, collocazione opere, verifiche tensione elettrica, controllo della vegetazione), da effettuarsi con una formazione specifica del personale forestale. Da evidenziare che la peculiarità data dalla cooperazione di molti allevatori locali nella gestione del recinto rappresenta un’esperienza formativa utile non solo al caso di malga Boldera, perché potrà avere ricadute positive e integrate anche sugli altri pascoli gestiti autonomamente dagli allevatori coinvolti.
- ritenuto, con riguardo alle richieste di ISPRA e alla luce di quanto già avviato e delineato nei documenti allegati alla relazione istruttoria prot. n. 569721 del 24/07/2023, cui le strutture competenti daranno corso:
- che i prelievi con abbattimento avvengano sul branco gravitante nell’area della Malga Boldera con modalità tali da perseguire anche il condizionamento negativo nei confronti di altri eventuali lupi;
- che i prelievi con abbattimento avvengano nel 2023 con la malga caricata;
- ritenuto di incaricare il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento di procedere ad effettuare i prelievi tramite abbattimento fino a due esemplari di lupo nei termini sopra indicati.
Tutto ciò premesso,
AUTORIZZA
il prelievo ai sensi della L.P. n. 9/2018 tramite abbattimento del numero massimo di 2 esemplari di lupo del branco gravitante nell’area di Malga Boldera, per prevenire danni gravi all’allevamento, con contestuale perdita per il comparto dell’economia di montagna e conseguente riflesso negativo sui servizi ecosistemici connessi all’attuale assetto silvo pastorale,
DISPONE
che i prelievi con abbattimento avvengano sul branco gravitante nell’area della Malga Boldera con modalità tali da perseguire anche il condizionamento negativo nei confronti di altri eventuali lupi;
che i prelievi con abbattimento avvengano nel 2023 con la malga caricata;
che l’efficacia del presente provvedimento decorra dalla sua pubblicazione sull’albo telematico della Provincia autonoma di Trento;
INCARICA
il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento di prelevare mediante abbattimento il numero massimo di 2 esemplari di lupo del branco gravitante nell’area di Malga Boldera, nei modi sopra specificati, procedendo immediatamente a seguito della pubblicazione del presente atto sull'albo telematico della Provincia autonoma di Trento.
Il presente decreto, efficace a seguito della pubblicazione, sarà inviato:
al Comandante del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento;
all’Ufficio stampa della PA
ad ISPRA;
al Commissariato del Governo della provincia di Trento;
al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica;
al Comune di Ala.
Si rappresenta che ai sensi dell’articolo 4, comma 4, della legge provinciale 30 novembre 1992, n. 23, contro il presente decreto sono ammessi ricorso giurisdizionale al T.R.G.A., entro 60 giorni o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.
Non sono presenti allegati parte integrante
IL PRESIDENTE
Maurizio Fugatti