Comitato mobilità sostenibile soddisfatto per l’intervento della Procura sul bypass: “Serve un tracciato diverso”
I portavoce del Cmst attendono gli sviluppi dell’inchiesta: “Siamo fiduciosi sull'esito positivo delle indagini in corso e vogliamo sapere se sono stati commessi reati di disastro ambientale e inquinamento e se si sono ravvisate responsabilità”
PROCURA L'area sotto sequestro
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SGOMBERO Ruspe in via Brennero
TRENTO. “Nel prendere atto del sequestro di un'area del cantiere nell'ex scalo Filzi, esprimiamo piena soddisfazione per quest'intervento della magistratura. Non vogliamo commentare, nel dettaglio, le problematiche connesse a questo sequestro cautelativo, in quanto sono in corso indagini e non intendiamo minimamente interferire. Siamo fiduciosi sull'esito positivo delle indagini in corso e vogliamo sapere se sono stati commessi reati di disastro ambientale e inquinamento e se si sono ravvisate responsabilità”.
Lo scrivono in una nota i portavoce del Comitato mobilità sostenibile di Trento dopo il sequestro di una parte di area del cantiere della circonvallazione di Trento.
”D'altra parte – proseguono - riteniamo indispensabile e improrogabile, perseguire la trasparenza sulla progettazione e realizzazione di questa opera che il Comitato non ha mai tentato di bloccare. Il Cmst ha sempre proposto di modificare il tracciato di Rfi Italferr con l'imbocco della galleria Trento più a Nord, rispetto a quello attuale".
Il Cmst richiede inoltre "che dopo questo significativo intervento di sequestro da parte della Magistratura si dia seguito ad una revisione del Pfte, nella massima trasparenza e un diverso tracciato che non interessi le aree limitrofe dell'ex Area Sloi ed ex Carbochimica, con l'imbocco della Galleria Trento più a Nord, come è stato proposto dal nostro Comitato".