L’Azienda sanitaria: «Tateo, rapporto di fiducia venuto meno. Incompatibilità ambientale con il reparto»
Arriva la dura presa di posizione di Apss dopo la sentenza che ha dato ragione all’ex primario di Ginecologia giudicando illegittimo il suo licenziamento e reintegrandolo: «Garantire continuità e serenità al personale»
IL GIUDICE “Licenziamento illegittimo, Tateo va reintegrato”
TRENTO. Dopo la sentenza del giudice del lavoro di Trento che reintegra l'ex primario Saverio Tateo come primario di ostetricia e ginecologia a Trento - il reparto dove lavorava la ginecologa Sara Pedri, scomparsa da oltre due anni -, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari sottolinea in una nota che "si terrà conto della necessità di garantire continuità alle attività dell'Unità operativa di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Trento e al contempo di garantire serenità di lavoro a tutto il personale medico, infermieristico, ostetrico e di supporto che nell'Unità operativa opera quotidianamente con abnegazione e professionalità".
Inoltre - sottolinea Apss - il giudice "ha convenuto nel merito su dieci contestazioni mosse dall’Azienda nei suoi confronti che attestano l'avvelenamento del clima nell'Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Trento, imponendo approfondite considerazioni sulla compatibilità ambientale di un possibile ritorno del professionista alla direzione dell'Unità operativa. Tale incompatibilità non è evaporata, anzi, permane tutt'ora con caratteristiche più evidenti e forti, tali da farne elemento di attenta valutazione, in primis da parte della direzione. Rimane inoltre attuale che il rapporto di fiducia tra la direzione di Apss e il professionista sia venuto meno», conclude la nota.