Il progetto veneto di una diga sul Vanoi: anche la Provincia di Belluno dice no a Venezia
Dopo l'alzata di scudi dei comuni interessati, anche in Trentino, arriva dall'ente la bocciatura del piano sostenuto dalla giunta regionale Zaia per rispondere ai territori di pianura sull'uso a fini irrigui in agricoltura dell'acqua che viene dalla montagna. «Il territorio bellunese ha dato e sta continuando a dare fin troppo in termini di bacini artificiali»
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TRENTO. Sale di tono il confronto sul controverso e contestato progetto avanzato dal Consorzio di bonifica Brenta e supportato dalla Regione Veneto per costruire una diga sul torrente Vanoi, in territorio bellunese (il muro da 116 metri verrebbe costruito nel comune di Lamon) ma con ricadute dirette anche in Trentino, nei comuni di Canal San Bovo e di Cinte Tesino.
Dopo i moniti arrivati da piazza Dante («senza il nostro ok non se ne farà mai nulla», ha detto il vicepresidente Mario Tonina) e l'alzata di scudi dei comuni interessati, sia trentini sia bellunesi, c'è una presa di posizione netta anche dalla Provincia di Belluno. L'ente di palazzo Piloni boccia infatti il piano voluto dalla giunta regionale Zaia per rispondere alle richieste di territori di pianura, decisi a intensificare l'uso a fini irrigui in agricoltura dell'acqua che viene dalla montagna.
«La soluzione alla siccità non è il grande invaso, posto che il territorio bellunese ha dato e sta continuando a dare fin troppo in termini di bacini artificiali. Piuttosto bisogna considerare l’ipotesi di una serie di piccoli invasi, in zone che presentano minori profili di rischio. La questione è prettamente politica e programmatoria in quanto non dovremmo nemmeno pensare di spendere risorse pubbliche, anche solo per lo studio e la progettazione, di opere come quella del Vanoi», ha sottolineato il consigliere provinciale delegato all’ambiente, Simone Deola.
La Provincia di Belluno ha chiesto, in particolare, che gli enti preposti varino un piano di interventi per ridurre gli sprechi idrici dovuti alla vetustà dei sistemi di trasporto della risorsa e di irrigazione. Sul fronte del bacini di accumulo, si indica la necessità di realizzarne, piuttosto nelle aree di alta pianura, "da poter utilizzare a scopo irriguo ma anche per il ravvenamento delle falde ovvero per intervenire a contrastare la risalita del cuneo salino aumentando le portate di deflusso nei tratti di foce”.