La città futura, Ianeselli: «Sui progetti in Destra Adige noi ci siamo, ma la Provincia è immobile»
Il sindaco attacca: «In questi anni fatto nulla. Le ciminiere sviano l’attenzione dalla motorizzazione civile, che va spostata per realizzare il parcheggio. Interesse zero per il centro espositivo, prende quota l’idea del palazzetto dello sport. Ecco le prospettive per il Bondone con la funivia»
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TRENTO. Da nord, lo studentato, il centro ricerche, le residenze, il parco, il centro espositivo polifunzionale, la stazione della cabinovia, il mega parcheggio multipiano, la passerella sul fiume Adige... Ecco il piano guida della destra Adige, firmato dall'ingegner Mattia Baffetti e dall'architetto Giovanni Marzari. Approvato dal consiglio comunale, come variante al Prg, nella primavera 2020. E rimasto su carta. Anzi, è in parte messo in discussione. Non si parla più di centro espositivo, piuttosto di nuovo palazzetto dello sport.
E pure il centro della ricerca è uscito dai radar.
Ne parliamo con il sindaco Franco Ianeselli, che ha letto dell'intenzione di Patrimonio del Trentino (la società immobiliare della Provincia) proprietaria del grosso delle aree (ex Italcementi), di abbattere le due vecchie ciminiere, per farvi prima un parcheggio e poi un secondo studentato.
Sindaco Ianeselli, il piano guida del 2020 è carta straccia?
«No, non lo è. Le critiche che come amministrazione comunale ci prendiamo è di fare troppo: i cantieri del bypass, dell'ex Sit, della piscina Fogazzaro... Le aree in destra Adige, ahimè, non sono proprietà del Comune, salvo due parti minori (centro Bonomelli e lotto a sud, ndr). Sicuramente è importante realizzarvi qualcosa. La passerella ciclo-pedonale, ottenuta, è una pre condizione».
La Provincia l'ha finanziata con 5,5 milioni. Quando sarà realizzata?
«La Provincia ci ha dato un anno per predisporre il progetto di fattibilità tecnico-economica. Entro il 2023, faremo le verifiche geotecniche e idrogeologiche. In parallelo ci sarà un concorso di idee per valutare il raccordo con via da Sanseverino e la stazione della cabinovia. In generale, la destra Adige rientra nel progetto di sviluppo urbanistico "La città e il fiume" che procede assieme al percorso "SuperTrento"».
Il centro espositivo è defunto?
«Per la destra Adige sono in risalita le quotazioni del palazzetto dello sport: una struttura polifunzionale, per le partite del basket e del volley, per i concerti al chiuso, per attività legate alla socialità. Socialità anche notturna oltre il fiume: i sindaci non possono procedere a colpi di ordinanza per la vita notturna in centro storico. All'ipotesi palazzetto lavora un gruppo tecnico con la Provincia, dopo che questa ha deciso che il nuovo stadio di calcio va in area San Vincenzo. Le squadre di vertice del volley e del basket mostrano interesse. Per il centro espositivo non si è fatto vivo nessuno, imprese o categorie. Interesse zero».
Anche del centro ricerca, si ipotizziva il Cibio, non si parla più...
«È su questo che la Provincia doveva essere protagonista in questi anni. Ma, al di là dello studentato (progettato, ndr) non si è visto nulla. Dopodiché, come Comune, tutto ciò che ha a che fare con l'economia della conoscenza ci preme. Come il progetto sull'ex Facoltà di Lettere dimostra: sarà polo di innovazione e dell'industria culturale».
Si riparla pure di polo scolastico in destra Adige. Credibile?
«Che sia centro per la ricerca o scuole non è competenza del Comune deciderlo, ma della Provincia. Che, oltre che per San Vincenzo, spero ritrovi un po' di amore per la destra Adige. È la prima che deve agire».Un messaggio alla nuova giunta provinciale?«Sì. Mi aspetto che prenda in mano la destra Adige, a partire dai 37,5 milioni per la cabinovia assicurati dallo Stato».
Patrimonio del Trentino vuole abbattere, presto, le due ciminiere. D'accordo?
«A me personalmente dispiace, ma non c'è alcun veto: ne discuteremo in consiglio comunale, che aveva posto un vincolo. Come conservare la memoria dell'attività industriale va valutato. Da Patrimonio del Trentino ci aspettiamo una risposta veloce alla richiesta del Comune di poter utilizzare il parcheggio provvisorio all'ex Italcementi come quello in via Monte Baldo: con una stanga, 50 centesimi per l'accesso durante il giorno e 3 euro la notte. Per le soste lunghe c'è l'ex Zuffo».
Il presidente di Patrimonio del Trentino, Villotti, propone intanto parcheggi e poi un secondo studentato al posto delle ciminiere.
«Mi sembra un modo per sviare l'attenzione dalla motorizzazione civile, che è la prima urgenza. Fa colpo dire: giù le ciminiere! Ma Provincia e Patrimonio dicano invece dove collocare la motorizzazione civile: lì è incompatibile con ogni funzione di rigenerazione dell'area, come chiede Piedicastello. Al suo posto va il parcheggio multipiano».
Ecco, il multipiano. È il vero business per gli investitori privati invitati a realizzare e gestire il collegamento a fune con il Bondone. È così?
«Il multipiano, come opera "calda" (che ha un ritorno economico, ndr) sarà inserito nell'avviso per la manifestazione di interesse del partenariato pubblico-privato che sarà reso pubblico entro l'anno. Poi, si potrà ragionare su tariffe differenziate. La manifestazione di interesse punterà anche alla valorizzazione di spazi a Vaneze e Vason».
Nuovi alberghi o nuovi ristoranti?
«Si stanno valutando spazi e immobili pubblici, ora inutilizzati, che possono entrare nel progetto della cabinovia, a Vaneze vicino all'Apt, a Vason che è un luogo antropizzato con possibilità di attività "calde"».
Chi realizza multipiano e cabinovia potrà realizzare e gestire anche il palazzetto dello sport?
«No, sarebbe troppo macchinoso. Chi realizza la funivia punta alla gestione del multipiano e degli altri servizi, e sfrutterà anche il collegamento a fune con l'hub all'ex Sit: un percorso da un minuto, ogni 20 secondi, concorrenziale».