Gestione dei depuratori trentini, un appalto stratosferico che vale 227 milioni di euro per nove anni
La gara è divisa in due lotti, per il Trentino orientale ed occidentale: ecco tutte le offerte, con i raggruppamenti che hanno partecipato. Il termine per le offerte era stato posticipato dopo che i sindacati Fim, Fiom e Uilm avevano minacciato lo sciopero se la Provincia non avesse modificato il capitolato a tutela dei 150 lavoratori coinvolti
TRENTO. Grande affollamento di nomi per mettere le mani sulla gestione dei depuratori del Trentino Orientale e del Trentino Occidentale. Del resto, è uno dei più grossi appalti in corso in provincia: l'importo complessivo in gara sfiora i 227 milioni di euro (226.949.156,26 euro). Questa settimana scadevano i termini per la presentazione delle offerte. Si è già svolta la lunga procedura di apertura delle buste, di verifica puntuale che dal punto di vista amministrativo tutti i documenti di gara siano a posto.
Dalla prima verifica emerge che, comunque vada, una parte della gestione rimarrà in Trentino, ad Ecoopera cooperativa e Ctsa. I 227 milioni in gara sono il massimo pagabile. La partita per aggiudicarsi il ricco piatto dell'"affidamento del servizio di gestione e custodia degli impianti di depurazione, collettori fognari e stazioni di sollevamento dei bacini della Provincia autonoma di Trento" si gioca sia sul prezzo, sia sull'offerta tecnica.
Presso la sala aste del servizio appalti, si è giocato il primo tempo: quello, appunto, della verifica della documentazione (certificazioni, fidejussioni, verbali di sopralluogo, etc).
Seguirà a breve la nomina della commissione di gara, da parte del dirigente dell'Agenzia per gli appalti e i contratti, avvocato Antonio Tita, per valutare l'offerta tecnica (che pesa per 85 punti su 100) e assegnare i relativi punteggi: e ci vorranno mesi, vista la mole di documenti. Quindi, la valutazione dell'offerta economica (15 punti massimo), la verifica delle eventuali anomalie e l'aggiudicazione finale.
Sono due i lotti in appalto: quello per il Trentino Occidentale da 127,99 milioni di euro e quello del Trentino Orientale in gara per 98,96 milioni. Per il Trentino Occidentale si sono presentati due Rti (Raggruppamenti temporanei d'impresa): il primo composto da Suez Italia spa di Milano (capogruppo mandataria), Ecoopera e Ctsa (Consorzio trentino servizi ambientali), che ha indicato quali ditte esecutrici le consorziate Avio Service srl di Avio, Servizi Chini Renato e C. snc di Predaia, Eco Service F.lli Simoncelli srl di Rovereto e Chiocchetti Luigi srl di Moena.
Il secondo raggruppamento è composto da Infratech consorzio stabile di Milano (capogruppo), Cogei srl di Napoli, B.Energy spa di Torino e Geko spa di Roma. Infratech ha indicato le consorziate Getea Italia spa e Site srl quali ditte esecutrici. Lo stesso raggruppamento guidato da Infratech è in gara per aggiudicarsi la gestione dei depuratori del Trentino Orientale.
Il competitor, in questo caso, è il costituendo raggruppamento composto da Ecoopera (mandataria capogruppo), Siram spa, e Ctsa che ha indicato quali ditte esecutrici le quattro già in gara nell'altro lotto: Avio Service, Servizi Chini Renato, Eco Service e Chiocchetti Luigi. Il contratto di gestione ha durata 9 anni (5 più 4), più sei mesi (compresi nel prezzo) per dare modo alla Provincia di individuare il nuovo contraente. Il disciplinare fissa i limiti del numero massimo dei lotti aggiudicabili. In concreto, se il raggruppamento a guida Infratech risultasse vincitore in entrambi, dovrebbe rinunciare al lotto meno ricco, quello del Trentino Orientale, essendoci "identità di operatore economico".
Non è così per Ecoopera e le altre ditte trentine. La cooperativa presieduta da Renzo Cescato partecipa in un lotto come mandante (24% delle quote) in partnership con Suez Italia (70%), nell'altro come capogruppo, con Siram mandante. Male che vada, se il lotto del Trentino Occidentale sarà alla fine aggiudicato a Infratech, Ecoopera rientrerà in gioco con il secondo.
Il termine per le offerte era stato posticipato dopo che i sindacati Fim, Fiom e Uilm avevano minacciato lo sciopero se la Provincia non avesse modificato il capitolato a tutela dei 150 lavoratori coinvolti. Così è stato. Il capitolato rivisto obbliga l'aggiudicatario ad armonizzarsi al contratto provinciale di riferimento. I costi della manodopera previsti sono di 47,47 milioni per il lotto Trentino Occidentale e di 34,92 milioni per il Trentino Orientale. E non sono soggetti a ribasso.