Oipa: "L'Unione europea censura le nuove norme Far West italiane sulla caccia"
Avviato l'iter che potrebbe sfociare in una costosa procedura d'infrazione. Il nodo è un provvedimento varato un anno fa, per consentire gli abbattimenti di animali selvatici anche nelle aree protette e nei periodi in cui l'attività venatoria non è permessa: si trattava di un'iniziativa voluta da Fratelli d'Italia contro la rpesenza di cinghiali nei territori
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TRENTO. La Commissione europea ha accolto le osservazioni su quanto previsto in materia venatoria dalla legge di bilancio n. 197/2022 e ha chiuso la procedura Pilot cui seguirà procedura d'infrazione contro l'Italia se la normativa non sarà modificata. Lo comunica l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che rende nota la lettera inviata dal ministero per gli Affari europei ai ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura in cui "s'invitano le Amministrazioni a valutare le iniziative più opportune volte a prevenire l'avvio di una procedura d'infrazione".
In caso di procedura di infrazione, la sanzione costerà a tutti gli italiani circa 8.000 euro al giorno fino a quando il Governo non si adeguerà alla normativa europea sulla tutela dell'ambiente e della biodiversità. Sotto la lente della Commissione - sottolinea Oipa - sono finiti i commi 447 e 448 dell'articolo 1 della legge poiché l'Italia non ha eliminato l'incertezza giuridica introdotta dalla legge, che continua a rappresentare un problema di conformità con le Direttive europee Uccelli e Habitat, spiega l'Oipa, quindi, come si legge nella nota, "la Commissione intende proporre l'avvio di una procedura d'infrazione".
La legge di bilancio dello scorso anno contiene questo contestatissimo provvedimento, perché fu approvato l'emendamento presentato dal deputato di Fratelli d'Italia Tommaso Foti, una norma che in un primo momento, durante la trattazione della Finanziaria, fu rubricato come inammissibile ma poi ricevette invece il semaforo verde.
In particolare, il comma 447 concede alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano la facoltà di provvedere al controllo e, se necessario, autorizzare piani di controllo numerico, mediante abbattimento o cattura, delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia come le aree protette, e nei periodi dell'anno in cui la caccia è vietata.
L'Oipa fa notare come tali previsioni determino una "mattanza indiscriminata della fauna mettendo inoltre a rischio la pubblica sicurezza e incolumità. Ogni anno, a fine stagione venatoria, si contano morti e feriti anche tra gli umani, cacciatori e non. Permettere battute di caccia in aree protette, in città e in qualsiasi giorno dell'anno può peggiorare il fenomeno".
"Vanno riviste subito le norme che trasformano l'Italia in uno scenario da Far West dove i cacciatori possono intervenire sempre e ovunque, anche nei parchi e nelle aree urbane. L'Europa ha messo sotto osservazione l'Italia, che i ministri evitino l'ennesima figuraccia dell'Italia in tema di ambiente e biodiversità", dice Oipa.