L'Ordine: "Apss offende gli infermieri: non siamo numeri, l'insoddisfazione c'è"
Duro comunicato stampa dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Trento: l’analisi del direttore dell’Azienda sanitaria, Antonio Ferro, “banalizza l’attuale situazione di sofferenza in cui si trova il sistema sanitario provinciale”
FERRO «Medici e infermieri, più assunti che dimessi»
TRENTO. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento interviene in merito alle dichiarazioni mezzo stampa del Direttore Generale Antonio Ferro relativamente alla situazione degli infermieri in Apss.
"Una valutazione meramente quantitativa di un + 7% di infermieri in Apss, confrontando i dati pre–CoViD-19 con l’anno 2023, seppur oggettiva, è evidentemente riduttiva, banalizza l’attuale situazione di sofferenza in cui si trova il sistema sanitario provinciale e soprattutto offende gli infermieri, che in più occasioni, anche recenti, hanno manifestato la loro crescente preoccupazione e demotivazione”.
”Per dare significato a questi dati e per un’analisi accurata è imprescindibile integrare elementi di contesto e qualitativi che caratterizzano il nostro territorio provinciale, soprattutto le variabili che determinano un aumento del fabbisogno di professionisti sanitari e richiedono livelli di qualificazione sempre più elevati, per garantire risposte di salute sicure e di qualità: aumento esponenziale della domanda di prestazioni, di cura e di presa in carico di situazioni complesse e/o instabili dal punto di vista clinico-assistenziale e sociale; potenziamento di strutture sanitarie e aumento di nuovi servizi; irrinunciabilità della relazione, considerata essa stessa tempo di cura, come affermato anche dal codice deontologico degli infermieri”.
”In aggiunta, il dato dell’aumento di infermieri del 7%, va integrato, per poterne dare senso, oltre che con questi elementi, anche considerando l’insoddisfazione e la demotivazione manifeste, nonché le condizioni di esercizio professionale (es. instabilità delle equipe per l’elevato turnover, giorni di ferie non godute, straordinari, rientri in servizio non programmati, dimissioni volontarie)”.
”È necessaria una presa di consapevolezza istituzionale della situazione, requisito essenziale per avviare un percorso virtuoso di riforma del sistema sanitario provinciale, a partire dall’assistenza territoriale, e di una politica del personale basata sull’assunto che i professionisti sanitari sono il patrimonio del sistema salute, sui quali investire attraverso strategie concrete di attrattività e trattenimento, andando oltre i ringraziamenti e il marketing”.
”Con la consapevolezza della situazione, associata alla responsabilità istituzionale di garantire il diritto alla salute dei cittadini e alla possibilità di sperimentare innovazioni grazie all’opportunità dello Statuto speciale di autonomia della nostra Provincia, invertire la rotta è ancora possibile”.