Carlo Longo e Pia Anderle, un amore lungo 65 anni: addio a distanza di undici ore
Si sono spenti a poche ore l'uno dall'altra dopo una vita insieme. «Sì, è una storia di amore. La storia di due persone, ora anziane, che racconta la loro generazione e ci lascia una testimonianza da non perdere», racconta il figlio Mario. Che, pur nel dolore della perdita di entrambi i genitori, ha voluto raccontarci questa commovente storia
TRENTO. Una vita insieme. Due figli, il lavoro, gli amici, l'arrivo di cinque nipoti e dei pronipoti e poi una vecchiaia da godersi l'uno a fianco dell'altro. Una vita semplice e felice, 65 anni di amore, di quello più bello e vero. Poi, come per tutti, l'età che avanza e l'arrivo dei normali problemi di salute. E alla fine, se sono stati insieme nella vita, lo sono stati anche nell'addio alla vita: lui si è spento a metà pomeriggio di martedì 5 marzo, al Santa Chiara, stretto nell'affetto dei figli e dei nipoti.
E lei l'ha raggiunto nelle prime ore della notte di mercoledì, circa 11 ore dopo, al San Camillo, anche lei stretta nell'affetto dei figli e dei nipoti. La storia, commovente e romantica pur nel dolore della perdita, è quella di Carlo Longo, 89 anni, e di Pia Anderle, 87 anni. Marito e moglie, papà e mamma, nonno e nonna.
«Sì, è una storia di amore. La storia di due persone, ora anziane, che racconta la loro generazione e ci lascia una testimonianza da non perdere», racconta il figlio Mario. Che, pur nel dolore della perdita di entrambi i genitori nell'arco di poche ore, ha voluto raccontarci questa commovente storia.
«È un piccolo racconto di amore, di sentimenti, di dignità degli anziani nel momento della morte. Forse non è nulla di speciale, ma in un momento come questo, dove certi sentimenti vengono a mancare, diventa speciale anche l'addio a due persone che hanno vissuto insieme per 65 anni. Quella di mamma e papà è stata un'esistenza sobria e felice. Sapevano che quando c'era l'amore c'era tutto. E non mi riferisco all'amore coniugale, ma a quello per gli altri: hanno vissuto entrambi per l'altro e per gli altri, e in queste ore stiamo raccogliendo l'affetto e la vicinanza di tante persone».
Il signor Carlo da una decina di giorni era ricoverato in Geriatria al Santa Chiara. «Anche per colpa dell'Alzheimer la situazione di salute non era buona, anzi. Eravamo preparati e speravamo in un addio sereno, naturale e dignitoso. Nel frattempo da qualche giorno anche la mamma era ricoverata, ma al San Camillo. Per lei non pareva esserci nulla di troppo grave e speravamo che si sarebbe rimessa velocemente in sesto, avendo il tempo per risollevarsi fisicamente, ma poi anche moralmente perché sapevamo che al papà mancava poco. Anche lei era anziana, ma come tutte le donne aveva una forza incredibile, si era fatta in quattro per sostenere il papà che nell'ultimo periodo non stava bene».
Poi, martedì a metà pomeriggio, Carlo si spegne. «E in quell'esatto momento i dottori ci hanno chiamato dicendo che le condizioni della mamma erano peggiorate. E a questo non eravamo per nulla preparati. Lei sapeva che papà era grave, ma non avevamo avuto ancora il tempo di dirle che si era spento. Chissà, forse inconsciamente ha avvertito qualcosa e ha deciso di seguirlo».
I figli passano da un ospedale all'altro. E da un addio all'altro. «Vogliamo davvero dire grazie a medici e infermieri, sia per il papà sia per la mamma: hanno dimostrato una sensibilità non comune, mi hanno restituito la fiducia per una cultura della dignità nella morte. Abbiamo trovato persone splendide, sia nelle cure sia poi nel momento dell'addio e del dolore». I funerali del signor Carlo e della signora Pia si terranno sabato alle 11 nella chiesa del cimitero di Trento. Un addio insieme, dopo 65 anni insieme. Un addio che sarà certamente, ricco di amore per chi ha saputo regalare così tanto amore.