Rsa, situazione sempre più grave: “Lavoratrici e lavoratori allo stremo, si opera in condizioni critiche”
La Cgil chiede un incontro con l’assessore alla Sanità: tra gli ospiti è in crescita il numero di pazienti con demenza, Alzheimer, ma anche con Sla che necessitano di un monitoraggio continuo o anche pazienti che, a causa della carenza di posti negli hospice, vengono dirottati nelle Rsa. Un quadro critico in cui aumenta la pressione sui lavoratori e le lavoratrici, e non mancano, purtroppo, gli episodi di aggressione”
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TRENTO. Nel dibattito in corso sulle Rsa il tema non è solo l’aumento dei posti disponibili, ma anche quello del personale disponibile. Oggi in molte strutture si opera al limite del possibile perché sono cresciuti i bisogni di cura e la gravità dei pazienti, mentre i parametri di assistenza sono rimasti fermi. Una situazione complessa che per Fp Cgil va affrontata subito. A rischio c’è la tenuta del servizio.
Per questa ragione il sindacato di Via Muredei ha scritto all’assessore Tonina, chiedendo un incontro urgente per discutere di revisione degli attuali parametri di assistenza e aprire un tavolo di confronto per recepire in modo compiuto la voce delle tante operatrici e operatori. Le Apsp trentine e le Rsa. private stanno affrontando un periodo molto difficile nella gestione dei propri assistiti.
“Registriamo una situazione generalmente grave, con abbassamento sempre più repentino della qualità nell’assistenza agli anziani e nelle aree disabilità per mancanza di personale e di risorse che siano peraltro in grado di supportare il fabbisogno reale di personale – spiegano il segretario provinciale della categoria Luigi Diaspro con Alessandro Lazzarini che segue il comparto -. Un problema a cui si aggiunge anche la fuga di personale per la poca attrattività del settore rispetto alla Apss, come dimostra il noto fenomeno delle graduatorie di concorso per infermiere o Oss sospese per non sguarnire drammaticamente le Apsp di tali figure fondamentali in fuga”.
“Per fronteggiare questa situazione di carenza di personale già diversi enti operano in deroga ai parametri previsti, ma questo non è sufficiente perché tra gli ospiti delle Rsa è in crescita il numero di pazienti con demenza, Alzheimer, ma anche con SLA che necessitano di un monitoraggio continuo o anche pazienti che, a causa della carenza di posti negli hospice, vengono dirottati nelle Rsa, dove il personale non è dotato delle necessarie competenze. Un quadro critico in cui aumenta la pressione sui lavoratori e le lavoratrici, e non mancano, purtroppo, gli episodi di aggressione. Non è un caso se molte figure professionali sono in fuga verso altre collocazioni lavorative”.
“Quello che il personale ci riferisce è lo sconcerto per la distanza sempre più ampia tra quanto insegnato e appreso nei corsi di preparazione alla professione e ciò che si trovano invece ad affrontare quotidianamente sui posti di lavoro, in una sorta di emergenza continua. In questa situazione cresce l’insoddisfazione e la sfiducia. Se non ci si pone l’obiettivo di costruire soluzioni il rischio è la tenuta stessa del servizio. Per questa ragione ci aspettiamo di essere convocati in tempi rapidi dall’assessore”, concludono Lazzarini e Diaspro.