Fa caldo e farà ancora più caldo, poi da martedì i primi temporali estesi: le previsioni di Poletti
Domenica zero termico a 4200 metri di quota, la neve è destinata a fondersi velocemente, mentre le anomalie di temperature sono ormai una costante
TRENTO. Una settimana dopo le abbondanti piogge pasquali, sul Trentino tornerà l'anticiclone africano: vedremo sui nostri cieli infatti di nuovo aria sahariana (ricorderete le polveri nella pioggia la vigilia di Pasqua) che farà impennare le temperature, soprattutto in quota. Basti pensare che lo zero termico salirà domani a ben 4200 metri: tutti i monti trentini si troveranno sopra lo zero, Marmolada e Presanella incluse, mentre in piena notte le minime resteranno oltre i 5° fin sui 3000 metri, complici le frequenti velature specie domenica pomeriggio e lunedì.
Si tratta di anomalie superiori ai 10°. Sul Centro Europa l'alta pressione dovrebbe portare nuovi record dopo i picchi degli ultimi giorni, considerando che a Parigi oggi sono previsti 28°.
Meteotrentino traccia il quadro: «Nei prossimi giorni, fino a lunedì, tempo asciutto, stabile, prevalentemente soleggiato con progressivo aumento delle temperature su valori ben sopra la media. Tra martedì e mercoledì probabile peggioramento con precipitazioni, anche a carattere temporalesco, temperature in brusco calo e successiva intensificazione del vento di föhn".
Già, perché la "sfuriata" anticiclonica, destinata a mangiarsi un po' di neve (a 2000 metri il manto è sui 150/180 centimetri in base alle zone) finirà abbastanza in fretta. Come annunciato da Meteotrentino infatti i modelli meteo vedono irrompere sulle Alpi aria atlantica da martedì sera. Il contrasto svilupperà probabilmente i primi temporali estesi del 2024. Provando a spingersi a lungo termine, i modelli inquadrano una seconda serie di giornate asciutte e tiepide da mercoledì 10 a domenica 14.
Vedremo: nel frattempo l'attenzione è per i bollettini valanghe visto che la fusione della neve non è mai da sottovalutare. Le "scaldate" sono sempre più frequenti, e in effetti non sta passando quasi settimana in cui non vi siano record di calore sul pianeta. A Pasqua ad esempio la Bielorussia ha ritoccato il record nazionale di temperatura di marzo a +27.1° (da un precedente di +23.1°! mentre l'altro ieri il continente africano ha toccato il picco più alto mai misurato in aprile, dei poco rassicuranti +48,5° in Mali, solo per snocciolare qualche dato.
Temperature che continuano a crescere anche in Trentino: i primi tre mesi del 2024 sono risultati i più caldi da quando esistono rilevazioni. Ivano Versini, appassionato di meteorologia di Arco, conferma: «Il primo trimestre dell'anno ha chiuso con una media cosiddetta integrale (cioè composta di dati rilevati ogni minuto) di +7,77°; al secondo posto della serie c'è ora il 2023 con +7,56°. Al terzo posto il 2014, con +7,47° in una classifica di oltre quarant'anni».
Analoghi risultati si ritrovano per Trento e il suo osservatorio secolare delle Laste. A marzo l'anomalia è stata di appena 1,0°, ma i periodi freddi, ormai, scarseggiano: degli ultimi 120 mesi (10 anni) nel capoluogo ben 97 sono stati più caldi del normale. Solo 23, invece, quelli più freddi della media di riferimento 1981-2010.