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Con il nuovo direttore e amministratore delegato, Dolomiti Energia Holding vuole diventare "nazionale"

Stefano Granella si è presentato, con la presidente Arlanch: obiettivo consolidare il mercato trentino, ma anche guardare «fuori». Con l’incognita delle concessioni idroelettriche… 

di Fabrizio Franchi

TRENTO. Dolomiti Energia Holding entra in una nuova epoca. Finita l'era di Marco Merler che per 20 anni aveva guidato la holding attraverso i mari procellosi dell'energia, che vuole dire tante cose - gas, luce, energie rinnovabili - ora comincia l'epoca del nuovo amministratore delegato: Stefano Granella, spezzino, 56 anni, con passato in Enel, Erg e A2a.

Uomo di lunga esperienza ha l'intenzione di fare fare un ulteriore scatto alla società trentina che conta attualmente su un portafoglio clienti di 700 mila utenze, tra gas e energia elettrica, di cui la metà in Trentino e il resto sparsi in Italia. In sospeso resta di capire quanti, tra quelli che non hanno esercitato la scelta, con la fine del mercato tutelato, finiranno nella bresciana A2a che ha vinto la gara per il Trentino. Ma l'intenzione non è quella di stare a guardare: «Saremo più aggressivi sul fronte commerciale, proponendoci sul mercato come società a livello nazionale», ha detto ai giornalisti presentandosi ieri per la prima volta insieme alla presidente della holding, Silvia Arlanch.

Non ci sono timori particolari. «Non siamo preoccupati, non ci sarà un'emorragia di clienti». Quello che si vuole fare comunque è quello di rafforzare il marchio a livello nazionale, dove già Dolomiti energia si posiziona tra le prime in Italia, soprattutto sul fronte "green", forti di un bilancio che ha fissato nel 2023 l'utile netto a quasi 170 milioni di euro. Un fronte, quello della sostenibilità che è totalmente "green" ed è una tra le poche società ad esserlo completamente.

«Ora - ha aggiunto Granella - dobbiamo consolidare il mercato in Trentino e investire fuori provincia. Abbiamo tanti progetti, alcuni dei quali per aumentare la produttività delle concessioni idroelettriche».

Un tema questo che non dipende solo da Dolomiti energia, ma dalla politica, tuttavia la holding vuole essere pronta a intervenire se ce ne fosse la possibilità. Granella ha toccato, di passata, anche il tema dell'inceneritore in Trentino, precisando anche in questo caso che si tratta di una decisione politica, se farlo o meno, «noi poi daremo il nostro contributo se verremmo coinvolti».

Granella ha tessuto l'elogio di Dolomiti energia: «Ho trovato un gruppo molto solido. C'è davanti a noi un percorso di crescita, sia in Trentino, con un miglioramento della qualità e dei servizi sul territorio, sia in Italia». Per quanto riguarda il futuro, l'amministratore delegato pensa di «continuare nella logica di sostenibilità del gruppo e diversificazione del business. Al momento - ha precisato - abbiamo le capacità finanziarie per sostenere la nostra crescita, che è assolutamente possibile». Concretamente si vuole migliorare l'innovazione digitale per offrire nuovi servizi ai clienti e migliorare l'efficienza energetica, tenendo conto comunque che la metanizzazione in certe vallate trentine sarà imprescindibile perché non possiamo pensare di dotare di pompe di calore zone come Madonna di Campiglio».

Immediata la risposta dei sindacati.  La Uiltec del Trentino Alto Adige, attraverso una nota, chiede al nuovo amministratore delegato di Dolomiti energia holding di avviare un confronto per un implementazione del welfare aziendale, un progetto di settimana corta volontaria, un investimento sulla reperibilità e il miglioramento delle indennità economiche a favore dei 1.500 dipendenti del gruppo. La richiesta arriva dopo la prima conferenza stampa del nuovo ad, Stefano Granella, e della presidente Silvia Arlanch, in cui è stato presentato il progetto di espansione nazionale del gruppo. "Gli ottimi risultati raggiunti dal gruppo sono il frutto del lavoro quotidiano di 1.500 lavoratori e lavoratrici che spesso hanno dovuto fare sacrifici per l'imponente progetto 'Butterfly' (riorganizzazione aziendale), per la sfida non ancora conclusa del passaggio dal servizio di maggior tutela al mercato libero e per l'acquisizione del servizio di igiene ambientale della Vallagarina. Le prospettive delineate dal nuovo ad sembrano degne di note in quanto da anni la Uiltec sostiene la necessità che il gruppo assuma un ruolo di primo piano sul territorio nazionale, anche attraverso sinergie extra provinciali assorbendo anche società estremamente parcellizzate dei settori energia e igiene ambientale", specifica il segretario regionale, Alan Tancredi.

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