La "famiglia tradizionale"? Tanti single, tante coppie non sposate o con un solo genitore, lo dice la statistica
L’indagine dell’Istituto Ispat provinciale sulla realtà trentina: il numero di famiglie cresce più del numero degli abitanti. Ma questo porta alla riduzione del numero medio dei componenti
TRENTO. Aumentano i single, le coppie conviventi e le famiglie con un solo genitore. In calo, invece, la quota di coppie sposate. É quanto emerge dai primi risultati dall'indagine "Condizioni di vita delle famiglie trentine" diffusi dall'istituto di Statistica della Provincia in occasione della Giornata internazionale delle famiglie. L'indagine, realizzata a partire dal 2004, ha coinvolto nel 2023 più di 2.500 famiglie, rappresentative della realtà trentina. L'analisi prende in considerazione il cambiamento delle famiglie dal 2007 allo scorso anno.
In questo periodo il numero delle famiglie è cresciuto a un ritmo superiore rispetto alla popolazione residente: a fronte di un incremento della popolazione pari al 6,2%, il numero delle famiglie è cresciuto dell'11,9%. Ciò determina una riduzione del numero medio di componenti per nucleo familiare, che passa da 2,37 nel 2007 a 2,27 nel 2023. Tale evoluzione demografica non ha però modificato la distribuzione delle famiglie: i piccoli comuni (inferiori ai 10.000 residenti) ne accolgono circa il 60% .Analizzando la composizione delle famiglie, emerge un aumento significativo delle famiglie unipersonali, delle famiglie con un solo genitore presente e delle coppie conviventi, sia con figli che figli.
Al contempo, si osserva una diminuzione dell'incidenza delle coppie sposate con figli e delle coppie sposate senza figli. Dunque sempre più single e persone che crescono figli senza avere vicino un partner. Rilevante, infatti, risulta l'aumento in termini percentuali delle famiglie monogenitoriali e delle famiglie con un solo componente, mentre le famiglie composte da due membri rimangono sostanzialmente stabili.
Diversa la situazione per le famiglie con tre componenti: queste hanno fatto registrare una riduzione più marcata passando dal 20,9% al 16,2. Calano anche le famiglie con quattro componenti (da 17% a 15,7%) e quelle con cinque o più (6,5 a 4,3%). Guardando infine alle famiglie costituite da una sola persona, la loro quota risulta in aumento nelle fasce d'età giovanili e adulte, mentre rimane stabile nella fascia delle persone anziane. Nella fascia tra i 18 e i 39 anni i nuclei costituiti da una sola persona erano il 22,8% nel 2007 e sono saliti al 39.7% nel 2023.
Senza considerare la classe d'età i single in Trentino sono il 35% del totale delle famiglie.
Trentini bamboccioni che se ne vanno tardi dalla famiglia? In realtà non sembra essere così. Nel 2020 l'età media di uscita dalla famiglia di origine in Trentino si attesta a 27,4 anni per i maschi e 25,4 anni per le femmine, risultando in linea con la tendenza europea e inferiore rispetto alla media italiana (31,2 anni per i maschi e 29,2 anni per le femmine). Questi dati evidenziano una tendenza dei giovani trentini a lasciare il nucleo familiare in età più giovane rispetto alla media nazionale.
Diverso il discorso sui figli. L'età media dei genitori al parto in Trentino si attesta a 32,2 anni per le madri (32,4 anni in Italia) e a 35,9 anni per i padri (35,8 anni in Italia). Per quanto riguarda le famiglie monogenitoriali, solo il 16,9% vede la presenza del padre, mentre le madri sono il riferimento del nucleo familiare per il restante 83,1%.
Confermato l'aumento delle convivenze. Tra il 2007 e il 2023 la tendenza al ridimensionamento dei nuclei familiari si è accentuata. Ciò riguarda in particolare le famiglie che hanno come riferimento persone sotto i 40 anni di età, in cui la percentuale di nuclei con al massimo due componenti sale dal 47,4% al 62,1%. Tra le persone con più di 64 anni le famiglie con uno o due componenti sono largamente maggioritarie e passano dall'85% al 90%.
Questi dati indicano un allineamento delle esperienze familiari tra diverse fasce d'età, con una crescente adozione di modelli di convivenza più ristretti.Guardando alle famiglie che hanno come riferimento persone sotto i 40 anni di età, diminuisce l'incidenza delle coppie sposate: i giovani sposati con figli passano dal 44,4% del 2007 al 21,5% del 2023; gli sposati senza figli calano dal 14,1% al 6,5%. Contemporaneamente, si registra un aumento della quota di coppie giovani conviventi, sia con figli (dal 5,6% al 10,5%) sia senza figli (dal 7,7% all'11,3%). Considerando le famiglie che hanno come riferimento persone tra i 40 e i 64 anni, si osservano andamenti analoghi, anche se meno intensi: si riduce l'incidenza delle famiglie sposate, sia con figli (dal 54,9% al 43,0%), sia senza figli (del 14,0% all'8,6%), e cresce la quota di coppie conviventi.