Dieci cose che dovete sapere della vicenda di Chico Forti, da Telemike all’omicidio, alla condanna definitiva all'ergastolo
Il Trentino campione di windsurf vinse un premio con i quiz, sbarcò in Florida, era in trattative per comprare un resort a Ibiza. Ma poi...
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ROMA. Enrico «Chico» Forti, classe 1959, è stato condannato negli Usa all'ergastolo, senza condizionale, da una giuria popolare con sentenza definitiva del giugno del 2000, accusato dell'omicidio di Dale Pike, imprenditore australiano, ucciso con un colpo d'arma da fuoco alla testa nel 1998 a Miami.
Il corpo della vittima venne ritrovato su una spiaggia. Forti - rientrato in Italia dopo una lunga trafila giudiziaria e diplomatica - si è sempre detto innocente. Dal 7 luglio del 2000 inizia la detenzione negli Usa.
Il 65enne nato a Trento, dopo gli studi al Liceo Galilei aveva partecipato, nel 1990, al quiz televisivo Telemike e, presentandosi sulla storia del windsurf, sua passione, aveva vinto una grossa somma di denaro con cui si era trasferito negli Usa.
Negli Usa inizia una carriera sportiva nel windsurf e poi, dopo un incidente automobilistico, diventa produttore di filmati di sport estremi, organizzatore di eventi e uomo d'affari nel settore immobiliare. Entrato in contatto con Anthony Pike - il padre di Dale -, Forti era in trattativa per comperare da lui il "Pikes Hotel” di Ibiza, un resort diventato famoso negli anni Ottanta per aver ospitato il 41esimo compleanno di Freddie Mercury, il cantante dei Queen.
Dall'Australia, Dale Pike era volato a Miami per discutere la proposta di accordo tra suo padre e Forti. Secondo l'accusa, Anthony Pike soffriva di demenza e Forti avrebbe tentato di raggirarlo. Forti ammise di aver prelevato Dale Pike all'aeroporto ma ha negato di avergli sparato, affermando di averlo lasciato in un ristorante.
Una prova chiave utilizzata per collegare Forti all'omicidio, è la sabbia trovata nella sua macchina, una sabbia tipica della spiaggia di Miami dove è stato trovato il corpo di Dale Pike.
Forti viene accusato di «felony murder», cioé omicidio commesso durante l'esecuzione di altro crimine: il movente secondo l'accusa, sarebbe da ricondursi a una truffa di Forti ai danni di Anthony Pike per l'acquisto del resort di Ibiza.
Alla fine del 2020, l'allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio annuncia trionfalmente che il governatore della Florida Ron De Santis ha accolto con riserva l'istanza di Forti ma poi il governatore repubblicano interrompe la procedura per il trasferimento.
Lo scorso primo marzo, la premier Giorgia Meloni annuncia che l'autorizzazione al trasferimento è arrivata, in seguito a un confronto a Washington con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
La procedura si è conclusa in tempi record mercoledì 15 maggio quando si è svolta l'udienza nella quale Forti ha firmato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia sulla base del diritto italiano. Non sarà scarcerato, ma potrà usufruire di permessi premio, ed eventualmente di uno sconto di pena.