Il Commissario europeo Gentiloni: il problema dell'Italia è il debito pubblico
Analisi a tutto tondo del «ministro»: bene lo stop al superbonus, avanti con il Next Generation. Ma il nostro paese deve rimettere in sesto i conti
TRENTO. "Vengo dal G7 di Stresa. Direi bene sul tema degli asset russi". Lo ha detto il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, nel corso di un incontro nell'ambito del Festival dell'Economia di Trento. "Il concetto è che noi dobbiamo sostenere l'Ucraina perché l'unico modo per arrivare alla pace è che Putin si convinca che non può vincere. Dare un segnale di continuità del sostegno è molto importante. Adesso si lavora a utilizzare gli extraprofitti generati da questi asset che non sono di proprietà russa. La gran parte sono nell'Ue. Penso che per il G7 di metà giugno la cosa sarà più definita e ci potrà essere un annuncio".
Spazio anche all’analisi: "Spero che gli italiani, chi governa, chi è in parlamento, pensino che una graduale riduzione del debito sia nell'interesse nazionale e non che siano regole che ci imbrigliano". Lo ha detto il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, nel corso di un incontro nell'ambito del Festival dell'Economia di Trento. "Le proiezioni della curva del debito italiano - ha aggiunto - e quello greco nei prossimi anni potrebbe incrociarsi. Ma credo che l'Italia farà meglio e questo non accadrà. Dal primo gennaio 2024 sono tornate le regole precedenti alla sospensione. Quelle che abbiamo adesso non sono le regole dei miei sogni perché sono state complicate dalla trattativa rispetto alla proposta della commissione. Se qualcuno pensa che l'unione di 26 Paesi può campare senza regole comuni sbaglia. In termini di investimenti non solo c'è margine per l'Italia ma c'è anche un sovrappiù. E' sempre state una grossa sfida realizzare investimenti e opere. Il problema per i prossimi anni per l'Italia non è un problema di risorse per gli investimenti. Il rischio, se non mettiamo in un percorso graduale e ragionevole il debito pubblico, arriverà dal mercato".
Per il Commissario "La commissione ha erogato 234 miliardi sul totale che è tra 6-700 miliardi. Stiamo valutando le richieste, tra cui la quinta italiana, ed entro la fine dell'anno arriveremo ad aver erogato 300 miliardi".
"Ritengo - ha aggiunto - che il nuovo ciclo politico europeo tra le primissime urgenze dovrebbe affrontare il tema di avere fondi comuni per questioni comuni. Ci sono alcuni campi su cui si può lavorare ma c'è una geografia di opinioni diverse. Ad esempio si potrebbe utilizzare questo strumento per la difesa comune. Togliamo di mezzo l'idea che i finanziamenti comuni per obiettivi comuni sono dei trasferimenti ai Paesi. Penso che sia giusto che chi tiene a questa logica lo dica, ora che c'è il clima elettorale. Sono ottimista che Next Generation Eu non sarà una parentesi ma continuerà".
E lo stop al superbonus? Il governo italiano ha fatto bene a prendere "misure di prudenza su alcuni provvedimenti" ha detto il commissario europeo, facendo riferimento alle mosse del governo sul superbonus, pur senza citarlo.
Sul redditometro "non faccio commenti. Mi avvalgo della condizione di commissario europeo".
"E' chiaro - ha aggiunto - che la lotta all'evasione fiscale è un obiettivo fondamentale. Negli ultimi dieci anni si sono fatti importanti passi avanti. Nel dibattito internazionale si discute di Intelligenza artificiale ed evasione fiscale".
Ma bisogna credere all'Europa unita. "Bisogna avere una Europa più forte e lo dico da convinto patriota italiano. Io sono profondamente e convintamente patriota italiano. Ma un patriota italiano scommette su una Europa più forte e non più debole".