Ianeselli commenta il voto in città: “Arrivate buone risposte per la nostra coalizione”
Il sindaco di Trento analizza i risultati delle Europee: «Se mi spaventano i consensi arrivati per Vannacci? Sì, però nemmeno Fratelli d'Italia mi rassicura tanto. È l'emblema di quella parte da noi minoritaria, che immagina un Paese al contrario, che c'era un tempo o non c'è proprio mai stato»
IL CONFRONTO Un ribaltone dopo 5 anni
I DATI A Trento, Pergine e Rovereto il Pd primo partito davanti a FdI
TRENTINO FdI primo partito (26,34%) incalzato dal Pd (25,21%)
ELETTI Confermato all'Europarlamento Herbert Dorfmann (Svp)
TRENTO. Elezioni: pare contento, il sindaco Franco Ianeselli. Anche mentre pensa al prossimo maggio (se maggio sarà). «Diciamo che ci sono delle conferme». È soddisfatto del risultati nel capoluogo? «Sì. Trento è una città che mi pare europea, aperta. Ma lo abbiamo visto in tante altre città. C'è un consenso popolare alle forze che vanno nella direzione di credere ad un'Ue forte, senza cedimenti alle retorica del declino, forze che guardano avanti con apertura».
Hanno ottenuto un buon riscontro i partiti della coalizione che la sostiene.
«Mi sembra ci siano buone risposte per la coalizione. Con un forte baricentro nel Pd, un ottimo risultato di verdi e Sinistra e un centro che, al di là delle scelte folli dei leader, unite raggiungono un altro 10%».
A proposito di loro. Si pente dell'endorsement a Raffaelli?
«Io ripeto la mia stima per Raffaelli. Ma ho volentieri fatto foto anche con i candidati del Pd. E sono contento dell'ottimo risultato personale di Sara Ferrari. Quanto al centro, confido che, non essendoci a livello locale beghe tra leader ma volontà d'unione, restino assieme».
Questo la fa iniziare la campagna elettorale con una certa serenità?
«Detto che la politica di oggi è strana e non si può sapere davvero cosa accade domani, ma la conferma di un andamento storico ci fa partire con animo sereno diciamo».
Allargando l'analisi, dica la verità, spaventano tutti quei voti a Vannacci?
«Ma sì. Però nemmeno Fratelli d'Italia mi rassicura tanto. È l'emblema di quella parte da noi minoritaria, che immagina un Paese al contrario, che c'era un tempo o non c'è proprio mai stato».
C'è l'Italia, ma c'è anche il resto d'Europa. Queste elezioni hanno riservato sorprese.
«I risultati delle elezioni mostrano che a livello europeo c'è un'onda di destra che avanza in più Paesi, dall'Italia alla Germania, dalla Francia all'Austria. Oggi questa destra non dice più di voler uscire dall'Europa, l'intento pare piuttosto quello di picconare le istituzioni europee dall'interno, di minarne le fondamenta e la stessa ragion d'essere».