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Itea, tante domande e case popolari vuote, l'assessore Marchiori presenta la "strategia"

Oggi c’era il Comitato provinciale sulla condizione abitativa, duro attacco di Zanella (PD): «non hanno un Piano, puntano sul social housing che non risolve i problemi. E sulle “bollette pazze” vanno accertate le responsabilità». L'assessore replica e presenta le linee guida. Ma i sindacato lo bacchettano: "Passino dalle parole ai fatti"

TRENTO Muffa sul soffitto al tredicesimo piano
NUMERI L'Itea ha migliaia di richieste e oltre 1400 appartamenti vuoti e sfitti

DENUNCIA "Tante case sfitte ma via chi non paga le spese condominiali"
PROTESTA Sfratti Itea e bollette pazze, i sindacati all’attacco

TRENTO. Come consigliere di minoranza, si dice molto preoccupato per la mancanza di strategia complessiva sul fabbisogno abitativo, il consigliere provinciale Paolo Zanella (PD). «Questa mattina ho partecipato al Comitato provinciale sulla condizione abitativa in rappresentanza delle minoranze. All'ordine del giorno vi era la Strategia provinciale di legislatura rispetto al tema dell'abitare e la proposta di rateizzazione per gli inquilini ITEA morosi. Sulla Strategia proposta dall'assessore Marchiori ho rilevato alcune carenze macroscopiche».

L’analisi di Zanella: «Innanzitutto a fronte del fabbisogno di case a canone sociale (si risponde a poco più del 10% delle domande) si pianifica la sola riqualificazione degli alloggi di risulta ITEA e l'efficientamento energetico di alcune Torri, ma non si parla di un Piano strategico di legislatura - o meglio decennale - di nuove edificazioni popolari, al netto delle poche edificazioni previste a breve (la Nave e via dei Tigli).

Sulle nuove edificazioni ci si limita a ragionare su case in social housing a canone moderato, certo necessarie, ma che non rispondono alla fascia più in difficoltà della popolazione, tra la quale le tante famiglie in emergenza abitativa sfrattate per fine locazione d'urgenza da ITEA che non trovano nulla sul libero mercato e alle quali va data una risposta.

Ciò che lascia però più allibiti nella strategia provinciale è che non si citi il fenomeno di erosione di affitti residenziali causato dagli affitti turistici brevi e dalle piattaforme online, fenomeno che è causa in tutto il Paese, ma anche in Europa e in tutte le città turistiche del mondo, di drastica riduzione dell'offerta per lavoratori e famiglie e dell'aumento dei prezzi di mercato, che diventano insostenibili per chi abita il territorio. Su questo – dice il consigliere Pd – ho chiesto che la questione venga inserita e che delle strategie vengano tracciate, sia locali, attraverso la leva urbanistica e fiscale, che nazionali, attraverso un pressing sul Governo per una regolamentazione complessiva del mercato degli affitti. Vedremo se e come nella deliberazione finale le proposte verranno accolte».

Sulla questione delle morosità degli inquilini ITEA, spiega Zanella, «ho ribadito per l'ennesima volta che prima di arrivare alla rateizzazione per chi è moroso in seguito alle "bollette pazze", vanno accertate le responsabilità di ITEA e degli amministratori di condominio nel non aver fatto partecipare gli inquilini alle riunioni condominiali dove si votava il contratto per il riscaldamento (in violazione dell'art 10 della L. 392/1978) e di ITEA nella (non) valutazione del contratto di fornitura calore di Comat che si è poi rivelato svantaggiosissimo per gli inquilini, che si sono trovati spese per il riscaldamento di gran lunga superiori agli aumenti medi. ITEA, che ha votato quei contratti, non era un condomino qualunque all'interno di quei condomini misti: aveva le capacità tecniche per comprendere i rischi di aumenti spropositati contenuti nelle clausole contrattuali, eppure ha votato a favore. Pare che dopo i nostri rilievi e le osservazioni dei Comitati degli inquilini la Provincia stia approfondendo con i propri uffici quanto verificatosi per capire se qualcosa non torna ed eventuali responsabilità. Vigileremo perché su questa vicenda sia fatta assoluta chiarezza, restituendo verità e giustizia alle tante famiglie già fragili che dalle bollette esorbitanti sono state messe ancora più in difficoltà» conclude Paolo Zanella, consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino.

Il comunicato stampa della giunta provinciale.

Presentata la strategia provinciale per le politiche sulla casa al Comitato provinciale sulla condizione abitativa, nell’ambito del secondo incontro dalla sua costituzione. Il tavolo, presieduto dall’assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori, si è riunito stamattina presso il palazzo sede di Piazza Dante.

“Una strategia a tutto tondo, che comincia ad essere portata sui vari tavoli e in diversi luoghi di confronto, in un percorso partecipativo per condividere le misure da inserite in assestamento di bilancio e nei vari documenti di programmazione della Provincia. La strategia dovrà poi considerare misure puntuali sempre più specifiche e adatte alle esigenze della popolazione”, ha spiegato l’assessore.

Le linee strategiche principali per rendere concreto il diritto alla casa sono un tema trasversale, che intercetta anche questioni di politica urbanistica, socio-assistenziale e del lavoro: ciò che la Provincia intende mettere in campo nei prossimi anni della XVII legislatura riguarda soprattutto l'edilizia popolare, il contributo all'affitto e gli incentivi destinati a quella fascia di popolazione che, pur non essendo considerata come povera, non ha risorse sufficienti per acquistare casa. Un'attenzione particolare viene rivolta all'housing sociale e alle proposte per il ripopolamento delle aree più lontane dai principali centri urbani.

 

Oltre a Marchiori all'incontro erano presenti la dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro Laura Pedron e il dirigente generale dell'Umst resilienza abitativa, sostenibilità e assegno unico Walter Viola, i consiglieri provinciali Stefania Segnana e Paolo Zanella, l’assessore del Comune di Trento Alberto Pedrotti e il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi. Per Itea hanno partecipato il vicepresidente Michele Ravagni e il direttore generale Roberto Ceccato. Al tavolo anche i segretari dei sindacati trentini, per Cisl Michele Bezzi e per Uil Walter Alotti, con Manuela Faggioni in rappresentanza di Cgil e del sindacato inquilini Sunia. Nel Comitato anche Andrea Rinaldi di CoopCasa (Federazione trentina della Cooperazione) e Giampiero Cozzio in rappresentanza delle associazioni dei proprietari.

L'assessore ha illustrato in dettaglio le principali linee di sviluppo per gestire responsabilmente il futuro del territorio nella sfida dell'abitare. Dalla valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico, riguardo al quale a breve saranno bandite tre gare da 500 mila euro ciascuna per il recupero degli alloggi, accompagnate da un censimento puntuale di tutti gli immobili Itea che necessitano di interventi, fino agli interventi dei grandi cantieri e al contributo al canone di affitto sul libero mercato.

Si punta comunque ad una revisione della legge sulla casa e in genere della disciplina di formazione delle graduatorie, con l’obiettivo di innovare l’impianto rispetto ai bisogni delle famiglie trentine, rendendo maggiormente veloci i tempi di assegnazione degli alloggi e cercando di far combaciare meglio le caratteristiche dei nuclei familiari con quelle delle abitazioni. Sull'analisi e il monitoraggio delle riforme stanno conducendo un'indagine Euricse e Irvapp.

Per quanto riguarda la cosiddetta "fascia grigia", nella quale rientra chi non possiede i requisiti per accedere all'edilizia residenziale pubblica, la strategia prevede una pluralità di interventi, tra i quali un programma di housing sociale con 30mila metri quadri di nuovi alloggi per recuperare come aree abitative aree dismesse, basandosi sul caposaldo di un consumo zero di suolo. A questo si affiancano gli incentivi attraverso cooperative edilizie e soluzioni per i bisogni abitativi dei lavoratori.

Un altro punto importante della strategia riguarda la necessità di sviluppare, anche attraverso sperimentazioni, un'offerta abitativa fondata sui principi della sostenibilità, della coesione sociale e territoriale, destinata a specifiche categorie di destinatari (giovani, anziani, lavoratori). La Provincia sta valutando la possibilità di rendere strutturali le misure di sostegno per acquisto e ristrutturazione, favorendo i percorsi di autonomia e di progetto di vita delle giovani famiglie e promuovendo strategie di ripopolamento delle valli.

A seguito dell'illustrazione sono emersi anche degli spunti e delle integrazioni da aggiungere alla strategia, compresa quella che riguarda il problema degli alloggi turistici e degli affitti brevi soprattutto nelle zone più turistiche del Trentino: l'assessore si è preso l'impegno di integrare le misure già previste con le indicazioni emerse dal tavolo.

Bollette pazze? All’ordine del giorno dell'incontro anche i criteri per la rateizzazione del debito degli inquilini Itea: l'assessore ha ricordato il gruppo di lavoro composto da Comune di Trento, Provincia e Itea che ha analizzato le varie tipologie di spese non corrisposte e proposto misure eque di intervento per chi è stato gravato dai rincari delle bollette nel periodo del boom del costo dell'energia.

Per la giornata di domani è previsto un incontro con la Giunta del CAL per proseguire questo percorso anche con il coinvolgimento degli amministratori locali.

I sindacati però lo bacchettano. 

 

"Fino a questo momento sulla casa dalla Giunta provinciale sono arrivate solo promesse. Se realmente la giunta provinciale ha preso atto dell'emergenza abitativa in Trentino e l'ha assunta tra le priorità di questa legislatura, allora ci attendiamo azioni concrete. A cominciare da adeguate risorse già con il prossimo assestamento di bilancio, per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia sociale e la ristrutturazione dei troppi appartamenti Itea attualmente sfitti". Al termine dell'incontro del Tavolo provinciale sulle politiche abitative Cgil Cisl Uil sintetizzano in questo modo la loro delusione e sottolineano quanto posto all'attenzione dell'assessore Simone Marchiori.

"L'ulteriore stanziamento di risorse per 1,5 milioni di euro destinati alla ristrutturazione delle case Itea che oggi sono sono in condizioni di essere rese disponibili è un passo avanti, ma non sufficiente - commentano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Tutto quanto stanziato, infatti, consente solo un recupero parziale dei mille alloggi sfitti, che servono invece come l'aria alle tante famiglie in lista d'attesa e senza una casa".

E forti di questa consapevolezza i tre sindacalisti hanno sollecitato l'assessore anche sulla realizzazione di nuove case popolari. "L'esplosione delle richieste di sostegno all'affitto è l'ennesimo campanello dall'allarme dell'emergenza abitativa. Chiediamo un piano straordinario decennale per realizzare nuovi alloggi a canone sociale e ci attendiamo una prima assunzione d'impegno con il prossimo assestamento di bilancio".

Allo stesso tempo è stata messa nuovamente sul tavolo la richiesta di indicizzare l'Icef all'inflazione per l'accesso alle case Itea.

Cgil Cisl Uil hanno posto l'accento anche sugli alloggi turistici di breve durata, incalzando Piazza Dante a mettere in campo una strategia fiscale che incentivi gli affitti residenziali. "In molte località turistiche lavoratrici e lavoratori fanno estrema fatica a trovare un appartamento. E' tempo di cambiare le regole". Accanto agli alloggi popolari è necessario sostenere il ceto medio e le giovani coppie. Da qui la richiesta a finanziare nuovamente il fondo di housing sociale.

Allo stesso tempo le tre confederazioni sono tornate sulla richiesta di attivare il fondo per la morosità incolpevole e hanno sollecitato la costituzione di un fondo di garanzia per l'affitto dei privati con garanzia di enti e privati per il progetto LocAzione. Nell'incontro si è discusso anche di sfratti.

"Molti inquilini Itea si sono trovati nelle condizioni di non poter pagare le spese condominiali con l'esplosione dei costi energetici e oggi rischiano di restare senza casa. Apprezziamo la proposta di una maxi rateizzazione del debito, ma da sola non basta. Vogliamo che la Provincia si assuma l'impegno di verificare se ci sono state irregolarità nei contratti di fornitura con COMAT e, se così fosse, che Itea si assuma le responsabilità che le spettano". Infine la questione politica. Cgil Cisl Uil, coerentemente con quanto sostenuto fino ad oggi, hanno chiesto all'assessore Marchiori di voltare pagina sui requisiti di accesso alle case Itea, superando il criterio incostituzionale dei dieci anni per ristabilire requisiti equi e non discriminatori. 

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