L'indagine / Trento

Un altro finto carabiniere smascherato a Trento: accusato 20enne campano, avrebbe truffato due anziane

Una 70enne di Civezzano si è insospettita e si è rivolta ai veri carabinieri che si sono presentati al suo posto all’appuntamento. Denunciato un ventenne: ha agito con un complice
NAPOLI Il luogo dell'arresto di uno dei truffatori responsabili di alcuni "colpi"
100 MILA Il valore della truffa ai danni di una novantenne con questo metodo: la refurtiva, gioielli
RIVA DEL GARDA
La truffa tentata anche telefonicamente: la vittima ha sventato il colpo prontamente
 

TRENTO. I carabinieri di Trento, coadiuvati dai colleghi di Mattarello, hanno denunciato un ventenne, originario della Provincia di Napoli, considerato responsabile di una truffa ad un’anziana di 85 anni avvenuta il 4 luglio a Bolzano e di un altro tentativo di truffa a Civezzano. 

Una 70enne residente a Civezzano si è presentata al comando dei carabinieri di via Barbacovi a Trento per segnalare quello che ha ritenuto essere – a ragion veduta – un tentativo di truffa nei suoi confronti. La donna, infatti, era stata contattata poco

prima, sul proprio telefono cellulare, da un soggetto il quale aveva dichiarato di essere un “Maresciallo dei Carabinieri”: questi, in particolare, aveva rappresentato alla vittima che sua figlia era incorsa in una grave problematica di natura giudiziaria per la quale sarebbe stata arrestata se non fosse stata pagata in suo favore una “cauzione” in contanti.

Grazie all’intuito e alla segnalazione della signora, tuttavia, i Carabinieri sono riusciti a presentarsi al posto di quest’ultima all’appuntamento concordato dalla stessa con il “Maresciallo”, identificandone dunque il complice che avrebbe avuto il compito di riscuotere la famigerata “cauzione”.

Perquisito,  il fermato è stato trovato in possesso di 3000 euro in contanti,  tutti in pezzi da 100, frutto di una ulteriore truffa – questa volta andata a buon fine – che le rapide indagini dei militari hanno appurato essere stata commessa in Bolzano, nel primo pomeriggio, con le medesime modalità, ai danni di una signora del posto.

I carabinieri rilanciano l’appello a diffidare di chiunque si presenti al telefono come parente, appartenente alle Forze dell’Ordine, un tecnico Comunale o dipendente di qualunque azienda che fornisca servizi, allorquando la chiamata sia finalizzata a richiedere denaro o un corrispettivo in gioielli pur di poter far fronte ad una paventata esigenza.

Il consiglio è di chiamare sempre il “112” anche al minimo dubbio.

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