Trento / Il lutto

Addio a Giorgio Anesi, grande mago della chitarra

Si è spento a 75 anni, in seguito a una malattia, uno dei più talentuosi musicisti della scena locale, protagonista dalla fine degli anni Sessanta, con gruppi storici come i Britanni, i Guelfi e tanti altri. Il noto chitarrista Andrea Braido: «La prima volta lo ascoltai quando avevo 15-16 anni, quel suo modo di suonare la chitarra è stato decisivo, in quella mia fase di formazione»

di Leonardo Pontalti

TRENTO - È stato uno dei più talentuosi chitarristi della scena trentina, condividendo le scene con tanti altri musicisti, trentini e non. L'ultimo "compagno", per Giorgio Anesi, è stato purtroppo il meno piacevole, il più egoista e subdolo. Il tumore che in poche settimane, dopo la scoperta a inizio anno, l'ha portato a spegnersi.

Un verbo che mal si addiceva a Giorgio Anesi, che a giugno avrebbe compiuto 76 anni e che dalla fine degli anni Sessanta era uno dei maggiori chitarristi attivi in Trentino, parte di gruppi storici come i Britanni, i Guelfi e tanti altri.

Tanto talentuoso da aver ispirato uno dei maggiori chitarristi della scena italiana, un altro trentino, Andrea Braido: «Giorgio l'avrò incrociato tre o quattro volte - ricorda Braido - ma questo deve fare capire quale fosse il suo valore. La prima, decisiva, quando avevo 15-16 anni. Ero passato da poco dalla batteria alla chitarra e suonavo con gente che aveva dieci anni più di me: Mariano Cristellotti, Toni Ippolito, Franco Daldoss, per citarne alcuni. E tutti mi dicevano di andare a vedere e sentire Giorgio Anesi. Avevano ragione, quel suo modo di suonare la chitarra è stato decisivo, in quella mia fase di formazione. Voglio mandare un abbraccio ai suoi familiari e rivolgere un pensiero anche ad un altro suo fratello che ci ha lasciati troppo presto, Paolo "Pajo"».

Anche lui musicista, Paolo Anesi, come Giorgio. Assieme a Sandra e Ivan, noto esercente del centro storico, erano tutti cresciuti in San Bartolameo: «Per me era un mito, un drago», lo ricorda proprio il fratello Ivan: «Io ero molto più giovane e ricordo i pomeriggi d'estate passati a vederlo suonare, impressionato dalla facilità con cui ci riusciva, lui, del tutto autodidatta».

Tanti gruppi, tante esperienze in giro per l'Italia (come quella milanese ricordata ieri sui social da Cristellotti) e all'estero, fino in Giappone. Poi un periodo di difficoltà a fine anni Ottanta, prima che la musica tornasse a essere la sua compagna, come insegnante di chitarra a Madonna Bianca: «Tantissimi suoi ex allievi ancora oggi passano in negozio e mi chiedono se sono il fratello di Giorgio: era e resta un'istituzione», ricorda ancora commosso Ivan.

Il funerale di Giorgio Anesi sarà celebrato domani, sabato 29 marzo, nella cappella del cimitero di via Giusti alle 9.