Nuovo corteo no tav in centro a Trento: "Terreni inquinati, stop ai cantieri"
Oggi, 25 luglio, corteo dal municipio alla sede Appa, per rilanciare la richiesta di blocco totale di ogni lavoro della circonvallazione ferroviaria e di spostamento dei fondi sulla bonifica dei terreni. Il Comune: gli ultimi dati sulla contaminazione della falda integrano un quadro noto da tempo. Caso Sloi, entro il 6 settembre l'ordinanza sulle misure di prevenzione
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TRENTO. Nuova manifestazione contro il bypass ferroviario di Trento, questa sera, giovedì 25 luglio, in centro città.
Un corteo da via Belenzani a piazza Vittoria, cioè dal municipio alla sede Appa, nel cuore cittadino, passando anche in piazza Duomo, rilanciando la richiesta di stop alla mega opera. Il riferimento principale è stata, anche oggi, ai terreni contaminati di Trento nord: "La circonvallazione sulla terra inquinata dev'essere fermata: disastro ambientale", uno degli slogan che echeggiavano lungo il corteo. "Giù le mani da Trento e dai suoi monti", un altro degli slogan di una manifestazione che assicura che la resistenza contro il contestato progetto proseguirà.
Al Comune e all'Agenzia provinciale si contesta il mancato dissenso agli scavi sui terreni che ospitavano le industrie chimiche a Trento Nord.
L'iniziativa, infatti, segue di qualche giorno la pubblicazione dei dati dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) sulla presenza di alcuni inquinanti nell'acqua di falda dell'ex Scalo Filzi.
I manifestanti hanno chiesto di utilizzare i soldi previsti per l'opera, pari a 1,3 miliardi, per bonificare le aree inquinate di Trento nord ex Sloi ed ex Carbochimica.
Il bypass ad alta velocità prevede fra l'altro un lungo tunnel sotto la Marzola, con imbocco a Trento nord, presso via Brennero, e uscita a Mattarello. Una galleria è prevista anche per la circonvallazione di Rovereto. Tempi lunghi, invece, cioè diversi decenni, sono previsti per la trasformazione ad alta velocità dell'intera linea.
"Se la mobilitazione di queste settimane sta servendo a sollevare il problema del Put, per evitare che lo stesso passasse in esecuzione automaticamente, non possiamo fermarci qui e dobbiamo pretendere il blocco totale dei lavori sia a Nord che a Sud", scrive oggi il comitato no tav di Trento.
Frattanto, proprio oggi, il Comune di Trento ha fatto sapere che entro il prossimo 6 settembre dovrà ordinare agli attuali proprietari dell'area ex Sloi di mettere in atto le misure di prevenzione necessarie per evitare che continui la diffusione degli inquinanti.
L'avvio di procedimento - si legge in una nota - è già stato mandato a tutti i proprietari dell'area ex Sloi, dell'area Sequenza, alla Provincia, all'Appa, al ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e a tutti gli enti coinvolti.
Il Comune è stato chiamato dal Consiglio di Stato a individuare il responsabile della contaminazione della Sloi, all'origine della contaminazione dell'area Sequenza. In assenza del responsabile (la Sloi non c'è più da tempo, l'ente locale dovrà ordinare agli attuali proprietari di mettere in atto le misure di prevenzione necessarie per evitare la diffusione degli inquinanti).
A quanto comunicato dall'ente locale, il ministero dell'ambiente sta inoltre riavviando il procedimento per il danno ambientale che ha investito l'area di Trento nord. Nella nota, l'amministrazione comunale ha espresso inoltre solidarietà ai tecnici attaccati "in merito all'inquinamento della falda sotto lo scalo Filzi".
Secondo l'ente locale, "gli ultimi dati sulla contaminazione della falda a Trento Nord e in particolare sotto l'ex scalo ferroviario integrano un quadro già noto da tempo, descritto anche nella Carta della criticità idrica sotterranea inserita nel Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche approvato dall'amministrazione provinciale nel 2008".