Cultura / I conti

Centro Santa Chiara: buco da due milioni e 100 mila euro, sotto esame tutte le fatture

Il revisore dei conti ha chiesto un incontro con la giunta. Il consigliere provinciale Filippo Degasperi attacca l’assessora Gerosa: “Parla sempre di polemiche strumentali. Cambi ritornello, l'ha già usato sul calendario scolastico. Il fatto è che non sa rispondere”

IL CASO  Allarme rosso, conti da "brivido"
COSTI Un altro milione di euro per i concerti 2024
LE SPESE Altri 700 mila euro per l'Arena, Manioca attacca

TRENTO. Disorientati, ma decisi a risolvere la questione analizzando tutte le spese, fattura per fattura. Al centro culturale Santa Chiara stanno cercando di correre ai ripari. Quanto meno stanno cercando di capire come sia successo che da una previsione di spesa contenuta ci si sia ritrovati con un buco di bilancio di 2 milioni e 100 mila euro.

Il consiglio di amministrazione nei giorni scorsi non ha approvato il bilancio, anche a causa della relazione dei revisori dei conti - o meglio, sarebbe dire il solo presidente dei revisori dei conti, Alessandro Giarolli, perché due su tre hanno dato le dimissioni (per motivi personali hanno lasciato Andrea Tamanini e Lucia Corradini) - che metteva in evidenza il "buco" con parole durissime in più lettere alla giunta provinciale, chiedendo anche entro il 23 agosto un nuovo consiglio d'amministrazione del centro culturale a cui partecipi anche l'assessora competente, Francesca Gerosa o un altro esponente di giunta.

«L'equilibrio economico-finanziario del centro risulta allo stato compromesso a seguito dei maggiori ingenti importi che la direzione del centro ha deciso in piena autonomia e senza alcun preventivo avallo né del Cda né del collegio dei revisori dei conti di impegnare per la gestione dell'area San Vincenzo-Music Arena», ha scritto Giarolli il 6 agosto scorso al presidente Maurizio Fugatti.

In serata, dopo che i giornalisti hanno inseguito per tutta la giornata - inutilmente - l'assessora "sempre connessa" Francesca Gerosa, la stessa si fa sentire con un comunicato in cui dice «no a polemiche strumentali. Investiamo sui giovani con attenzione costante ai costi».

Le polemiche strumentali sarebbero quelle di Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda, che l'altro ieri ha sollevato il velo sulla vicenda e che replica immediatamente: «Gerosa non risponde mai nel merito. "Polemiche strumentali" sono le sue, noi abbiamo presentato ricostruzioni puntuali e circostanziate. E poi è ora che cambi ritornello, "polemiche strumentali" l'ha già usato sul calendario scolastico. Il fatto è che non sa rispondere». Quello che ci si sta chiedendo però in via Santa Croce è come sia stato possibile. Segno che i costi sono cresciuti in questi mesi e nessuno li ha tenuti sotto controllo, o quanto meno nessuno se n'è reso conto. Così ora al Santa Chiara si sta facendo un lavoro mastodontico, analizzando tutti gli eventi, ricontrollando tutte le spese, le consulenze, i costi, fattura per fattura, per capire che cos'è andato fuori controllo. O era stato fatto un preventivo completamente errato o nessuno ha tenuto sotto controllo le uscite che evidentemente non riguardano la sola San Vincenzo.

L'ente, che è senza presidente da quando Sergio Divina si è dimesso, e andrà a scadenza naturale il 31 ottobre, è retto dalla vicepresidente Sandra Matuella, che già aveva scatenato la guerra in Consiglio d'amministrazione avendo firmato esattamente un anno fa un contratto da 800 mila euro a favore di Edg spettacoli senza passare dal Cda, che però l'ha poi salvata, validando la spesa ex post in ottobre.

La situazione non è allegra. Ballano cifre importanti. Raffaele De Col, dirigente generale, a parole ha rassicurato nei giorni scorsi il Cda dicendo che ci sarà la copertura della Provincia. Ma anche su questi passaggi il revisore è netto: sostiene che era stato invitato il Cda a scrivere alla giunta provinciale per chiedere la copertura, ma «non risulta che il Centro abbia dato corso ad alcuna comunicazione formale».

E chiede che si faccia solo ordinaria amministrazione. Giarolli chiede un intervento urgente della giunta per sanare il buco, in mancanza del quale il commercialista si riserva «di effettuare le ulteriori comunicazioni alle autorità competenti». C'è odore di magistratura. E non è un buon odore.

comments powered by Disqus