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Violenza di genere: nuove leggi trentine per aiutare le donne in fuga e gli orfani di femminicidio

Il consiglio di piazza Dante oggi, 10 settembre, ha approvato all'unanimità due ddl che potenziano gli strumenti di intervento e di prevenzione, a supporto di chi deve ricostruirsi una vita e dei figli delle mamme uccise

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TRENTO. Il consiglio provinciale di Trento ha approvato all'unanimità il disegno di legge delle consigliere Vanessa Masé (La Civica) e Stefania Segnana (Lega) e quello della consigliera Mariachiara Franzoia (Pd) sulla modifica della legge vigente in tema di prevenzione della violenza di genere e di tutela delle donne che ne sono vittima.

Il primo riguarda in particolare il sostegno agli orfani di femminicidio, prevedendo un intervento finanziario cumulabile a quello previsto dallo Stato (con effetto retroattivo al 2020) e aprendo le porte al supporto psicologico ed educativo.

Il secondo invece cerca di incidere sugli aiuti che la donna che subisce violenza riceve nel momento in cui si costituisce come nucleo a se stante, lasciando l'ambiente violento.

L'aula - si legge in una nota del consiglio provinciale - ha poi aperto il disegno di legge della consigliera Lucia Maestri (Pd) di modifica della legge provinciale sulle attività culturali del 2007 in tema di nomina e di compiti del direttore di museo provinciale. Nella seduta che si aprirà domattina si partirà con l'illustrazione del ddl.

Alla fine dei lavori il presidente Claudio Soini ha dato conto della richiesta di comunicazione urgente, arrivata dalle minoranze, sul tema dello Statuto di autonomia. Considerata l'assenza del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, la proposta - ha riferito Soini - sarebbe quella di fare una seduta dei capigruppo oppure una sesta commissione dedicata.

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