Sanità / Il fatto

Valsugana, punto nascita senza autorizzazione sequestrato dai carabinieri del Nas

Le indagini dopo una segnalazione arrivata dall'Apss a seguito del ricovero all'ospedale Santa Chiara di una partoriente che aveva un'emorragia. Nel mirino degli investigatori due ostetriche e un'associazione perché lo spazio sarebbe stato attivo "in assenza di una autorizzazione e senza la verifica dei requisiti strutturali e igienico–sanitari"

AGGIORNAMENTO Valsugana, il punto nascite sequestrato era aperto da tre anni
VIDEO Sequestrato dal Nas in Valsugana un punto nascita

TRENTO. Un punto nascita privo delle necessarie autorizzazioni. Questa l'accusa in base alla quale i carabinieri del Nas di Trento, su richiesta della Procura del capoluogo, hanno sequestrato i locali in un immobile situato in un paese della Valsugana.

Un comunicato stampa diffuso dall'arma ricostruisce la vicenda e spiega che le indagini, coordinate dalla Procura di Trento, sono state avviate dopo una segnalazione arrivata da alcuni dirigenti sanitari dell'Apss "a seguito del trasporto d'urgenza all'ospedale Santa Chiara per un'emorragia di una partoriente". 

I carabinieri riferiscono che le successive verifiche hanno permesso di scoprire "un immobile adibito a punto nascita, struttura dove era gestito il parto extraospedaliero ma in assenza di qualsiasi autorizzazione sanitaria". 

Il decreto di sequestro, precisano i carabinieri, è stato notificato a due ostetriche. Le due professioniste sono ritenute "parte attiva" della organibzzazione che gestiva "in concorso con altri (presidente dell'associazione e altri membri)" il punto nascita abusivo, definito "una casa deputata all'assistenza ostetrica ed al parto extraospedaliero in assenza di una autorizzazione sanitaria e senza la verifica dei requisiti strutturali ed igienico–sanitari".

Le indagini hanno permesso di appurare che nella struttura venivano praticati diversi parti, spesso comunicati all'Azienda sanitaria con ritardi di alcuni mesi.

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