Sicurezza sul lavoro, troppi morti e feriti. Cgil contro la giunta: “Fa troppo poco”
Per il sindacato di via Muredei "senza interventi straordinari per potenziare il sistema dei controlli sulle imprese, sarà impossibile ridurre davvero il fenomeno degli infortuni mortali e gravissimi". E boccia la realizzazione a Trento di un Centro di permanenza per i rimpatri
CONTROLLI In Trentino il 55% dei controlli svelano irregolarità
TRENTO. Nell'ultimo anno le morti sul lavoro sono raddoppiate. Gli infortuni sono saliti dell'8,4%, mentre gli incidenti gravi e gravissimi, secondo l'ultimo dato disponibile relativo al 2022, sono cresciuti di 250 casi. Troppi per la Cgil del Trentino, che durante la propria assemblea generale ha votato un ordine del giorno in cui sollecita la Giunta provinciale "ad abbandonare l'atteggiamento di autoassoluzione e a mettere in atto un serio rafforzamento dei controlli alle aziende".
Controlli che, per il sindacato di via Muredei, sono ancora troppo pochi visto che annualmente vengono "verificate" appena 950 imprese su un totale di 45.000 realtà attive. Per la Cgil, "senza interventi straordinari per potenziare il sistema dei controlli sulle imprese, sarà impossibile ridurre davvero il fenomeno degli infortuni mortali e gravissimi". Via Muredei sollecita dunque un potenziamento "degli organici del Servizio Lavoro della Provincia autonoma di Trento e dell'Unità Operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari".
Nel corso dell'assemblea - si legge in una nota - sono stati approvati altri tre ordini del giorno. Si è discusso in particolare di accoglienza con un documento che ha bocciato la scelta di realizzare un Cpr a Trento. Negativo anche il parere sull'ipotesi di dedicare ai richiedenti asilo la struttura di San Nicolò, perché decentrata e priva di servizi. È stata affrontata anche la questione dei terreni inquinati. In un proprio documento la Cgil sollecita il Comune di Trento a mettere in atto una seria campagna di analisi e ricerca degli inquinanti estesa a tutta l'area di Trento Nord e, laddove necessario, a bonificare tutte le aree inquinate di Trento Nord. Si chiede inoltre che le bonifiche siano eseguite attenendosi in maniera scrupolosa alle misure di sicurezza, per tutelare i lavoratori e la popolazione.
Infine, la Cgil del Trentino ha espresso parere negativo nei confronti del ddl sicurezza proposto dal Governo Meloni, che, sostiene la Cgil, imponendo una svolta securitaria limita il diritto e la libertà di manifestare e scioperare.