Processo per il caso Sara Pedri, l'avvocato della famiglia: «Scoperchiato il vaso di Pandora»
La requisitoria della pm Colpani accolta con soddisfazione dalla parte lesa: «Sara ha fatto con sacrificio quello che avrebbe dovuto fare la politica già dal 2018»
REQUISITORIA Presunte molestie in reparto
IL PODCAST Sara Pedri, una storia sospesa
TRENTO. «Il caso di Sara Pedri ha scoperchiato il vaso di Pandora» della situazione esistente dentro il reparto ospedaliero del Santa Chiara. Lo ha detto oggi – lunedì 7 ottobre – in aula, l'avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia. Si tiene infatti di fronte al gup del Tribunale di Trento, Marco Tamburrino, la requisitoria conclusiva della pm Maria Colpani nell'abito del procedimento per i presunti maltrattamenti nei confronti del personale di reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Trento.
Il processo vede imputati l'ex primario, Saverio Tateo, e la sua vice, Liliana Mereu, per maltrattamenti in concorso e continuazione. Gli avvocati delle parti civili, che interverranno in un'altra udienza, a fine novembre, si aspettano una conferma dell'impianto accusatorio da parte della pm. Dall'inizio del processo, Tateo ha invece respinto ogni addebito.
Dalla requisitoria della pm, Maria Colpani, è emerso un «quadro lucido e convinto: il dipartimento (reparto, ndr) era come una pentola pressione piena di gas nocivo pronta ad esplodere» ha detto Gentile, rappresentante della famiglia di Sara Pedri nel procedimento per i presunti maltrattamenti nei confronti del personale di reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Trento. «Ci aspettavamo questa impostazione da parte dell'accusa, che concorda con l'esito delle indagini e di quanto emerso nell'incidente probatorio», ha spiegato l'avvocato.
Secondo Gentile, la famiglia Pedri fa «pieno affidamento nella giustizia».
«Sara non c'è più, ma la sua fine drammatica è servita a scoperchiare un vaso di Pandora. Sara ha fatto con sacrificio quello che avrebbe dovuto fare la politica già dal 2018», ha concluso Gentile.
Le indagini sui presunti maltrattamenti sono seguite alla scomparsa della ginecologa Sara Pedri, 31enne di Forlì di cui si sono perse le tracce dal 4 marzo 2021. Le parti offese sono 21, tra cui figura la stessa Pedri. Nove di loro sono state sentite dal giudice in un incidente probatorio nell'autunno dello scorso anno. Mereu è Tateo sono invece stati sentiti, in diverse udienze, la scorsa primavera.